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22 Aprile 2022 - 07:00
Recuperato il Kalashnikov del cecchino avvistato sul tetto di un palazzo. Faida di Pianura, retata in via Torricelli: scoperti anche droga e munizioni
NAPOLI. Un mini arsenale nella disponibilità del gruppo CarilloPerfetto, scoperto in via Torricelli nel corso di una meticolosa ispezione nelle controsoffittature condominiali di due palazzi. Tra le armi sequestrate il Kalashnikov imbracciato dal cecchino appostato sul tetto lo scorso 13 aprile, avvistato da un elicottero della polizia e costretto a fuggire. L’episodio mise ancora di più in allarme gli investigatori del commissariato Pianura che da quel giorno hanno compiuto diverse operazioni coronate da successo. L’ultima ha tolto al clan anche una pistola mitragliatrice, 2 armi a tamburo, munizioni a volontà e ben 805 grammi di sostanza stupefacente tra hashish e cocaina. Sono stati i poliziotti della squadra giudiziaria di Pianura (dirigente Arturo De Leone, ispettore superiore Ernesto Lepre) a dar luogo al controllo nei 2 stabili in via Evangelista Torricelli scoprendo il fucile mitragliatore d’assalto “AK47 Kalashnikov”, una mitragliatrice “Ingram M11” calibro 9, 2 pistole a tamburo di cui una “Smith & Wesson” 357 Magnum e una “Astracal” 38, ben 135 cartucce di diverso calibro, 8 panetti di hashish del peso complessivo di 800 grammi circa, un involucro con all’interno 5 grammi di cocaina e un sacchetto con sostanza da “taglio”. Gli investigatori infine, nell’atrio di uno degli edifici, hanno trovato uno scooter rubato a inizio mese e lo hanno restituito al proprietario. Il mini arsenale secondo gli esperti poliziotti di Pianura era nella disponibilità del gruppo Carillo, sotto la cui influenza ricade via Torricelli nonostante la presenza nella stessa strada di un avamposto degli Esposito-Marsicano-Calone.
Tra i due gruppi di mala la tensione resta alta e non a caso il 13 aprile scorso un cecchino armato di Kalashnikov si appostò sul tetto di un palazzo, spalleggiato da un gruppetto di 5-6 complici. Il grave episodio è collegabile al conflitto a fuoco avvenuto il giorno prima sempre in via Torricelli. È probabile che i destinatari della sparatoria, anch’essa andata a vuoto, si fossero attrezzati per rispondere a un nuovo attacco e per contare sull’effetto sorpresa si erano posizionati sul tetto di un edificio. L’allarme è scattato poco prima delle 14 e rapidamente un elicottero della Polaria si è alzato, confermando alle pattuglie in strada che effettivamente c’era un gruppetto di uomini e uno di essi imbracciava un fucile.
Troppo tardi per bloccarli, ma l’importante era evitare il peggio: i “sospetti” vistisi scoperti di corsa hanno abbandonato la postazione. Tre pomeriggi prima uno scooter a bassa velocità era arrivato a via Torricelli, frenando improvvisamente per dare modo a un uomo sul sellino posteriore di sparare. Una donna sarebbe stata sfiorata da un proiettile, mancata vittima innocente di un pomeriggio di follia considerato l’orario, e anche su quest’altro grave episodio la polizia sta cercando di fare luce partendo da un dato: a terra non c’era però alcun bossolo. Il che in un caso del genere ha una sola spiegazione plausibile: il malvivente avrebbe agito usando una pistola a tamburo.
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