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24 Aprile 2022 - 07:00
NAPOLI. Aveva ordinato droga dalla Spagna, ben 1 chilo e mezzo di marijuana, ma quando è andato a ritirare il pacco ha trovato i finanzieri ad aspettarlo. Emanuele Russo, napoletano dei Decumani 25enne già conosciuto dalle forze dell’ordine, non l’aveva studiata male. Con un complice in terra iberica si era procurato la sostanza stupefacente, giunta a Napoli attraverso una società di spedizioni di Casoria. Sull’involucro c’erano un indirizzo, via Leonardo Bianchi con un numero civico inesistente, e un numero di telefono al quale ha risposto lui dando un appuntamento per la consegna a Pianura. Lì però è scattata la trappola. L’arresto è avvenuto il 19 aprile scorso mentre l’interrogatorio con convalida si è svolto venerdì scorso. Emanuele Russo, assistito dall’avvocato Rocco Maria Spina, se l’è cavata bene. Nonostante il gip Carboni abbia sottolineato nel provvedimento il pericolo di reiterazione del reato, ha concesso al 25enne il beneficio degli arresti domiciliari.
Lui stesso ha ammesso la sua responsabilità facendo ammenda, cosicché dal pomeriggio stesso è tornato casa. L’accusa principale, confermata, è di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente ma avrebbe commesso anche i reati di falso e ricettazione. La vicenda ha avuto inizio quando nella ditta di spedizioni di Casoria un finanziere, impegnato in una normale attività di controllo da cui è risultato tutto in regola, si è accorto che da quel pacco proveniente dalla Spagna emanava un forte odore di marijuana.
Sono cominciati gli accertamenti e sono spuntate 2 indicazioni: l’indirizzo di via Leonardo Bianchi, il nome di tale Luigi Padollino quale destinatario e un telefono, unico dato vero. Infatti dopo la consegna andata a vuoto è stato composto il numero e ha risposto una voce giovanile che ha chiesto di ricevere l’involucro in via Montagna Spaccata, all’altezza di un civico preciso.L’operazione è entrata nel vivo e i finanzieri, travestiti da postini privati, si sono presentati all’appuntamento nel primo pomeriggio di martedì scorso. Puntuale è arrivato pure Emanuele Russo che ha detto di chiamarsi Luigi Padollino mostrando una carta d’identità. Per i militari della Guardia di Finanza, che nel frattempo si erano qualificati, è stato un gioco da ragazzi scoprire il trucco e arrestare il “sospetto” dopo aver aperto il pacco: dentro c’era un chilo e mezzo di marijuana divisa a blocchetti. Il documento era falso nell’intestazione (non esiste alcun Luigi Padollino in Italia) ma il numero era vero in quanto c’è una denuncia di smarrimento di ottobre 2021 di un napoletano incensurato e senza alcun collegamento con l’arrestato.
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