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Parco del Poggio nel degrado, soldi stanziati ma lavori al palo

Parco del Poggio nel degrado, soldi stanziati ma lavori al palo

NAPOLI. Giostrine danneggiate e inutilizzabili oramai da anni, per il dispiacere dei tanti bambini della zona. Panchine malmesse, segno dell’inospitabilità di un posto che in qualsiasi altra parte del mondo sarebbe curato come un gioiello collettivo. Varchi inaccessibili e interdetti da transenne perché giudicati pericolosi. E ancora: un laghetto, che dava quel tocco di suggestione romantica che gli animi più sensibili reputano importante, oramai prosciugato. Il verde, una costante in questa città, spesso non curato e anzi sbiadito nonostante alcune sporadiche manutenzioni degli addetti comunali.

Il Parco pubblico comunale del Poggio ai Colli Aminei, situato nella zona del Vallone che parte dall’area di San Rocco, è oramai sinonimo di degrado. Da anni un progressivo peggioramento delle condizioni dovuto all’incuria ha inserito l’area di viale Poggio ai Colli Aminei nel lungo elenco degli spazi pubblici negati alla cittadinanza o da giudicare inospitali. A soffrire di questa situazione soprattutto i più piccoli che non possono divertirsi nemmeno per un minuto sulle altalene, sui dondoli, sugli scivoli.

“È vietato l’utilizzo dell’area giostrine per motivi di sicurezza’’ recita l’avviso pubblico scritto su un foglio bianco e umidiccio attaccato alla meglio sul tronco di un albero tenuto in piedi solo da un raccoglitore di plastica. Una beffa, una cosa che grida vendetta anche perché in altri punti dei Colli Aminei non è che abbondino punti di svago per i più piccoli. Tempo fa al Parco del Poggio si tenevano contest musicali, rappresentazioni teatrali, di letteratura.

Il cineforum estivo è continuato sino a tempi recenti ma chi l’ha frequentato negli ultimi anni si sarà di certo accorto del progressivo decadimento del posto nel punto dove è possibile ammirare meglio la veduta mozzafiato di Napoli con il Vesuvio a dominare e il golfo a incantare. Sembrano lontani i fasti dell’antico splendore del Parco del Poggio, progettato negli anni ’90 e inaugurato nel 2001 dopo tre anni di lavori.

La speranza di una rinascita è ora legata all’inizio dei lavori di riqualificazione da 700.000 previsti da una branca dell’ampio Piano Strategico della Città Metropolitana, varato dalla vecchia amministrazione di Luigi de Magistris ma in questo caso non ancora cominciati. Gli interventi prevedono, tra le altre cose: la realizzazione di una nuova pavimentazione per l’area giochi e a ridosso degli spalti (quelli cioè nel punto dove si tengono normalmente gli eventi al parco) e la sostituzione dei giochi destinati al divertimento dei bambini. Rifacimento di muretti e balaustre. Realizzazione di aree ludico/sportive. Impermeabilizzazione della copertura dell’ex biblioteca comunale, altra parte malmessa. Riqualificazione delle aree a verde di interventi sul patrimonio arboreo.

La data ufficiale di inizio di lavori ancora non c’è. Alcune fonti indicano maggio come il momento giusto per l’apertura dei cantieri ma alcuni bene informati parlano di un’interlocuzione ancora oggi complessa tra l’ufficio competente del Comune, quello dell’Area Ambiente e Servizio Verde della Città, e il progettista chiamato a interessarsi dei lavori. Al di là dei colloqui, dei confronti, delle congetture la verità è una sola: dei 700.000 stanziati dalla Città Metropolitana, al momento non risulta sia stato speso un solo centesimo.

Preoccupato si mostra Fabio Greco, presidente della Terza Municipalità. «Gli interventi devono partire al più presto – afferma - Teniamo presente che l’area collinare di Stella-San Carlo all’Arena non ha vere piazze pubbliche dove ci si può riunire. Sin dal mio insediamento ho compulsato chi di dovere affinchè i lavori iniziassero. Le giostrine sono rotte almeno da 4 anni, come così è da tanto che alcune aree sono inaccessibili».

Attualmente a garantire l’apertura e la cura, parziale, del parco sono due guardiani e un numero di giardinieri che oscilla tra i 3 e i 4 che cercano di salvaguardare il verde rimasto. Un impegno encomiabile, ma insufficiente a rispettare il fascino del Parco del Poggio.  

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