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27 Aprile 2022 - 07:00
Vincenzo Cinquegrana arrestato in Spagna: rifornì i gruppi di Napoli Nord
NAPOLI. Un broker internazionale di droga che in Italia faceva indifferentemente affari a Milano, Roma e Napoli. Così inquirenti e investigatori descrivono Vincenzo Cinquegrana, 56enne napoletano di via Veterinaria, arrestato l’altro ieri sera a pochi chilometri da Barcellona, ricercato dal lontano 2013 per traffico di stupefacenti. In 8 anni di latitanza aveva probabilmente cambiato molti nascondigli, presumibilmente tutti all’estero, ma la passione per i social lo ha tradito pur rendendosi conto che rappresentava un pericolo. Aveva ben tre profili falsi, ma in uno di essi i carabinieri del Nucleo investigativo di Napoli sono riusciti a entrare individuando uno degli amici (a sua insaputa) e da allora la ricerca è andata spedita.
Fino alla cattura nell’abitazione della compagna brasiliana, a Hospitalet de Lobregat, città di 200mila abitanti. Vincenzo Cinquegrana, mai condannato o arrestato per camorra, avrebbe avuto rapporti con referenti di clan dell’hinterland e di Napoli città soltanto per vendere droga. Ma non aveva disdegnato, almeno a leggere i suoi precedenti, le rapine. Nel 2013, un anno prima che fosse emesso nei suoi confronti l’ordine di carcerazione del tribunale di Napoli costatogli l’altra sera le manette, fu arrestato dai poliziotti della Squadra mobile di Terni per associazione per delinquere semplice finalizzata alle rapine. Prima ancora, per droga, i carabinieri della Tenenza di Marano lo avevano rintracciato e ammanettato.
Poi, a chiudere il cerchio, c’è stata la condanna definitiva a 3 anni, un mese e 9 giorni di reclusione che gli è stata notificata in Spagna. Ora è in attesa di estradizione. L’accusa precisa per Vincenzo Cinquegrana è di associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti. È l’undicesimo latitante, nonché il terzo nell’ex lista dei 100, catturato dai carabinieri del comando provinciale di Napoli in poco meno di ott mesi e sono stati i militari della quarta sezione (Catturandi) del Nucleo investigativo a far sì che l’unità Fast spagnola, attraverso il servizio per la cooperazione internazionale di polizia) gli stringesse le manette ai polsi. Lui è rimasto sorpreso, convinto com’era che avere dei profili chiusi nonché falsi sui social lo avesse messo al riparo da ricerche informatiche.
I carabinieri partenopei (con il tenente colonnello Christian Angelillo, capo del Reparto territoriale) e con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, si dedicavano da anni alla ricerca di Vincenzo Cinquegrana, inserito dal 2013 nell’elenco dei latitanti più pericolosi d’Italia. Grazie a un meticoloso monitoraggio effettuato sul web, i carabinieri hanno individuato dei profili social riferibili al latitante che hanno consentito di ricostruire e documentare la sua rete relazionale e le sue abitudini. Grazie al continuo scambio informativo con la polizia spagnola, insieme all’Unità Enfast hanno infine scoperto il luogo in Vincenzo Cinquegrana viveva e hanno bussato alla porta dell’appartamento della compagna, a Hospitalet de Llobregat.
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