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30 Aprile 2022 - 07:00
Restano uccisi Vincenzo Tortora, 21 anni, e Pasquale Di Balsamo, di 22. Erano legati a clan rivali
ACERRA. È il Far West. Si fronteggiano due giovanissimi di clan opposti, a colpi d'arma da fuoco, nessuno dei due è sopravvissuto. È guerra per il controllo delle piazze di spaccio. O, forse, per futili motivi. E ci sarebbero due testimoni. Questa la cronaca, anche se il luogo dell’accaduto potrebbe essere un altro. Il primo scontro ha lasciato a terra due cadaveri, entrambi poco più che ventenni. Lo scontro armato era nell’aria da settimane e non si esclude che nelle prossime ore la “battaglia” possa continuare. Le due vittime sono Vincenzo Tortora (nella foto), 21 anni alias “’O bobb” e Pasquale Di Balsamo, alias “’O purcariell”, 22 anni. Secondo fonti che al momento non trovano alcuna conferma ufficiale, Pasquale Di Balsamo, figlio del defunto Simone, apparterrebbe al gruppo che farebbe capo a Giancarlo Avventurato, arrestato nelle scorse settimane per un duplice tentativo omicidio. Le indagini, ovviamente coordinate dalla direzione Dda di Napoli, sono state affidate i catrabinieri del nucleo investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna, che stanno lavorando per cercare di ricostruire l’accaduto da cui sono scaturiti i due morti ammazzati.
È da poco passata l’1.30, quando un’auto (quella del ferito) porta al pronto soccorso del presidio ospedaliero di Villa dei fiori, Vincenzo Tortora, 21 anni. Il giovane già noto alle forze dell’ordine è in pericolo di vita. Presenta alcune ferite d’arma da fuoco alla testa. I medici di turno si rendono subito conto che la vita del ragazzo sia legata ad un filo. Subito viene organizzato il suo trasferimento al Cardarelli di Napoli, nel vano tentativo di salvargli la vita. Passano appena una manciata di minuti quando entra un’autoambulanza del 118, a bordo il corpo, oramai senza vita, di un altro giovane, Pasquale Di Balsamo, alias “’O purcariello”, figlio di Simone Di Balsamo, deceduto alcuni anni di morte naturale. La salma di Pasquale Di Balsamo, almeno per quanto è trapelato, è stata presa dall’autoambulanza a ridosso del centralissimo Corso della Resistanza, poco prima del portone dove abitava insieme alla mamma. Naturalmente all’interno della zona “calda” iniziano ad arrivare parenti ed amici dei due morti.
Ognuno cerca notizie. Chiaramente arrivano alcune gazzelle dei carabinieri che immediatamente creano un cintura di sicurezza attorno all’ingresso del pronto soccorso. Il magistrato di turno presso la Dda di Napoli, ordina il trasferimento della salma di Pasquale Di Balsamo al Policlinico per l’autopsia. L’attenzione degli investigatori si sposta su via Leonardi da Vinci, una strada divenuta nel corso di questi mesi, teatro di diverse azioni di “guerriglia” urbana, dove a ripetizione si sono scontrati i nuovi cartelli criminali, forse gli stessi che l’altra notte hanno lasciato a terra due corpi di giovanissimi, che in qualche modo la società ha reso cattivi. Sull’asfalto, verosimilmente, sono stati raccolti almeno una dozzina di bossoli, espulsi da due pistole diverse, o forse più. All’alba i carabinieri si sono portati presso il comando della polizia locale per visionare le telecamere di sicurezza localizzate in quella zona, che da tempo è divenuta ad alta tensione, dove appena qualche settimana fa, uno dei tanti “cow-boy” locali ha esploso una raffica di colpi in aria per spaventare un gruppo di coetanei (forse appartenenti ad una banda rivale), che si stavano incontrando dinanzi ad un locale della zona. L’attività investigativa è solo alle battute iniziali, ma i contorni sono ben chiari. All’alba i carabinieri hanno provveduto ad effettuare alcune perquisizioni, conducendo alcuni giovani del luogo, ritenuti “amici” delle due vittime, presso il Comando del Gruppo per sottoporli ad alcuni esami tecnici, ovvero per trovare eventuali riscontri utili al prosieguo delle indagini, che, almeno per il momento, finiscono su un impenetrabile muro d’omertà.
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