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Napoli, Comune avvia percorsi per affido extra familiare

Napoli, Comune avvia percorsi per affido extra familiare

L’assessore alle Politiche Sociali Luca Trapanese ha presentato il progetto di affido extra familiare, una misura di protezione e sostegno temporaneo di un bambino o di un ragazzo che prevede la sua accoglienza in un nucleo familiare diverso da quello di origine. La famiglia affidataria accoglie in il bambino, lo cura e lo educa, mentre la sua famiglia di origine è aiutata a risolvere i problemi che hanno motivato la fuoriuscita del proprio figlio dal contesto abitativo.

L’affido familiare persegue dunque due obiettivi di base profondamente interconnessi tra loro: offrire ai genitori naturali un’opportunità di distanziarsi temporaneamente dai figli per cercare di risolvere le loro “fragilità” con l’aiuto degli operatori sociali e far sperimentare ai minori un ambiente di crescita aggiuntivo che possa contribuire ad aumentare la qualità della loro vita e sostenerne la crescita.

«Diventare genitori affidatari significa salvare una famiglia ed il bambino da un momento di difficoltà ed essere protagonisti di un recupero straordinario – ha osservato l’assessore Trapanese - dobbiamo partire dall’idea che i figli sono figli di tutti, non sono una nostra proprietà, ma sono i figli di una intera comunità e come tali devono essere aiutati. L’affido ci dà la possibilità di essere protagonisti di questo grande aiuto».

Per diventare aspiranti affidatari è necessario recarsi al Servizio Sociale Territoriale e dichiarare la propria disponibilità a diventare potenziale affidatario. Il modello per la realizzazione dei progetti di affidamento familiare, ideato dal Comune di Napoli, prevede poi partecipare ai percorsi di orientamento e di formazione sull’istituto dell’affido familiare ed una serie di  attività di sostegno per il minore, la famiglia d’origine e la famiglia affidataria.

L’accompagnamento individuale è un tratto fondamentale del progetto di affido, fondamentale per la buona riuscita dei progetti stessi che in tal senso possono rivelarsi come  un’esperienza arricchente che promuove la cultura dell’accoglienza, dell’inclusione e dei legami come fattore di crescita e cambiamento.
 

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