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14 Aprile 2015 - 23:20
Colpo di scena in consiglio comunale, dopo tanti "no", Nicola Cuomo getta la spugna. Ma non si arrende
CASTELLAMMARE DI STABIA. Si è dimesso ma non perché si senta sconfitto. Il sindaco Nicola Cuomo aveva detto che non si sarebbe mai fatto da parte, sfidando i suoi ex alleati: mi sfiducino. Ma questa sera, si è trovato di fronte a un vero e proprio "plotone d'esecuzione". In consiglio comunale - una riunione convocata per discutere del fallimento delle Terme di Stabia - ha aperto leggendo un documento e rassegnando le sue dimissioni. E' naturalmente una mossa tattica, per prendere 20 giorni di tempo in cui la legge concede ai sindaci la facoltà di tentare di ricompattare una maggioranza in suo sostegno. Se ci riesce, può ritirare le dimissioni. Se non riesce, il consiglio comunale va a casa e si apre un anno di commissariamento che conduce alle elezioni. Cuomo ha accusato le istituzioni di averlo lasciato solo rispetto all'enormità del fallimento delle Terme, davanti al quale non riesce a trovare soluzione. O, quantomeno, una soluzione condivisa. Cuomo ha detto in aula che sabato vuole parlare di tutto questo con il premier Matteo Renzi, che sarà in Campania per sostenere la candidatura di Enzo De Luca alle Regionali. Che cosa si aspetta Cuomo da Renzi? Sostegno, così come dalla Regione, prima dell'avvio della riunione consiliare, è giunto un comunicato del presidente Stefano Caldoro, che rassicura i lavoratori: "Non vi abbandoneremo". Ma, intanto, la città attende di sapere che cosa succederà alle vertenze in atto, ai progetti mai decollati, alla crisi della raccolta dei rifiuti, che si affaccia con ila revoca dell'appalto alla ditta Ego Eco, di Vittorio Ciummo.
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