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04 Maggio 2022 - 19:37
Arpac è intervenuta la sera dello scorso 1 maggio per valutare le conseguenze ambientali dell’incendio divampato nel tardo pomeriggio all’interno del sito dell’ex mercato ortofrutticolo in zona Gianturco a Napoli. Gli esiti dei primi rilievi svolti dall’Agenzia sono stati diffusi lo scorso 2 maggio con un precedente comunicato, a cui si rimanda.
L’Agenzia rende noti gli ulteriori risultati emersi. Il monitoraggio delle diossine e furani dispersi in atmosfera, svolto con un campionatore ad alto flusso attivato lo scorso 2 maggio nei pressi del sito dell’incendio, ha evidenziato (prime 24 ore) un valore di concentrazione pari a 0,28 pg/nm3 I-TEQ - picogrammi per normal metro cubo in termini di tossicità totale equivalente – che indica uno scostamento rispetto alle concentrazioni di tossicità equivalente dell’ordine di 0,1 pg/m3 mediamente riscontrabili in ambiente urbano e soggette a grande variabilità, individuate dall’Organizzazione mondiale della sanità. Il valore riscontrato è superiore inoltre a quello di riferimento indicato dalle linee guida del LAI-Germania, pari a 0,15 pg/nm3 I–TEQ, utilizzato correntemente dalla comunità scientifica.
Il monitoraggio prosegue per verificare l’andamento, nel corso del tempo, delle concentrazioni di tali microinquinanti.
In tutto il periodo dall’attivazione del laboratorio mobile nei pressi del Centro direzionale di Napoli (primo pomeriggio del 2 maggio) fino a quando arrivano i dati al momento disponibili (oggi primo pomeriggio), le concentrazioni di ozono, ossidi di azoto e degli altri inquinanti monitorati secondo la normativa vigente in materia di qualità dell’aria ambiente si sono mantenute su valori inferiori ai limiti di legge. Analoghe condizioni sono state riscontrate dalle stazioni fisse di monitoraggio più vicine al luogo dell’incendio, operative continuativamente nell’arco dell’anno, situate a Napoli-Piazza Garibaldi, Napoli-via Argine, Napoli-Ospedale don Bosco.
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