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06 Maggio 2022 - 07:00
SCAMPIA L’imboscata potrebbe essere la risposta al ferimento di Emanuele Di Meglio. Ernesto Giordano, 28 anni, centrato alla schiena mentre si trovava in macchina
NAPOLI. Si trovava in auto e stava attraversando via Napoli-Roma verso Scampia quando è stato centrato, mentre guidava a bassa velocità, da due proietti calibro 9. Era l’una e venti minuti di ieri (nella notte tra mercoledì e giovedì ) quando si è consumato l’agguato nei confronti di un 28enne napoletano di via Gobetti già conosciuto dalle forze dell’ordine ma senza legami con la camorra: Ernesto Giordano. Lui stesso non ha dichiarato alla polizia di aver subito un tentativo di rapina, ma soltanto di essersi colpito dal bruciore di essere stato colpito alla parte bassa della schiena. Non sa dove siano partiti i colpi. Le indagini sono condotte dai poliziotti della squadra giudiziaria del commissariato Scampia (dirigente Bruno Mandato, sostituto commissario Lorenzo Stabile). Investigatori esperti che conoscono bene il territorio e almeno per il momento, escludendo la pista di un collegamento tra il ferimento e le guerre di camorra, propendono per l’ipotesi di uno “sgarro” o di un litigio pregresso culminato nella sparatoria. Ernesto Giordano è ora in prognosi riservata al Cardarelli, ma non in pericolo di vita, e al più presto sarà nuovamente ascoltato dai rappresentati dello Stato. Ha a carico una denuncia per droga e anche in quel mondo si sta cercando di acquisire notizie utili a risolvere il caso. Un aiutino potrebbe arrivare dalla visione delle immagini delle telecamere della zona, già acquisite. Un mezzo giallo, dunque, simile a quello del ferimento del 22 aprile scorso che costringe ancora in ospedale Emanuele Di Meglio, incensurato di Scampia. Intorno alle 23,30 si trovava in strada in via Labriola quando, all’improvviso, è stato affiancato da almeno due uomini in scooter, uno dei quali ha subito estratto la pistola e senza alcuna esitazione ha sparato, ferendo la vittima designata al gluteo. Il proiettile ha poi perforato l’intestino del 25enne, aggravando ulteriormente le sue condizioni. A quel punto la coppia di malviventi si è dileguato, facendo perdere ogni traccia. Durante il trasporto in ospedale il ferito, soccorso da un cognato, non gli avrebbe però riferito nessun indizio utile alle indagini: né i nomi dei sicari e non avrebbe neppure spiegato se li conoscesse o menoe neppure un presunto movente. La polizia si è ad ognoi modo subito messa in azione per verificare il racconto. Nella zona in cui sarebbe avvenuto il ferimento sono presenti alcune telecamere di videosorveglianza pubblica e non è da escludere che da quelle registrazioni possa emergere qualche elemento utile. Di Meglio, che non ha alle spalle precedenti, non avrebbe frequentazioni in ambito malavitoso, circostanza, questa, che spinge i detective che stanno lavorando al caso a escludere la pista dell’agguato di stampo mafioso. Il 25enne potrebbe piuttosto aver pagato uno “sgarro” a qualcuno per motivi finora ignoti oppure aver subito una vendetta per una lite con qualche malavitoso. Per entrambi è ritenuta poco probabile l’ipotesi di un errore di persona e gli investigatori stanno verificando che i due feriti si conoscessero.
Nella foto la vittima Ernesto Giordano
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