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06 Maggio 2022 - 07:15
NAPOLI. Il grido di allarme dei medici, con la minaccia di dimissioni di 25 unità su 43, non basta a far respirare il pronto soccorso del Cardarelli, sempre più sotto pressione. Nella mattinata di iera ben 180 gli accessi, oltre 200 in 24 ore, con poco più di un terzo dei pazienti che viene poi ricoverato. Una situazione di preoccupazione che non risparmia il reparto di osservazione, che dovrebbe accogliere in una situazione nornale 32 pazienti ma che arriva ospitarne anche cento. Con la conseguenza che occorre ricorrere anche alle barelle per dare assistenza a tutti facendo i conti, però, con l’organico disponibile: otto medici la mattina, sette nel pomeriggio, e sei di notte, con il supporto per ogni turno di tre specializzandi. In totale, lavorano a rotazione, 43 medici, 160 infermieri e 60 operatori sociosanitari. «Abbiamo cercato sempre, in tutti i modi, non solo di trovare soluzioni per ridurre quanto più è possibile il congestionamento dei pazienti in pronto soccorso, ma anche di rinforzare il personale all’interno del pronto soccorso» dice il direttore generale Giuseppe Longo. Il preavviso di dimissioni presentato da 25 medici del pronto soccorso, sottolinea Longo, «è in realtà un vero e proprio grido d’allarme, dal mio punto di vista corretto, legato alla grossa tensione, al grosso lavoro e quindi al disagio che i lavoratori in questo momento logicamente riscontrano all’interno del pronto soccorso». Sugli sforzi per rinforzare il personale medico del pronto soccorso, Longo ricorda che «l’azienda ha realizzato 10 bandi, tra avvisi e concorsi, finalizzati a reclutare del personale. Molti di questi vanno deserti, come purtroppo avviene in tutta Italia. I pronto soccors0 sono dei luoghi dove gli operatori fuggono, è anche un allarme lanciato dalla Società italiana di medicina d’urgenza. Lunedì termina la selezione di un ultimo bando che ha emanato questa direzione. Nella speranza che questo bando possa portare più risorse all’azienda, è chiaro che cercheremo di dare un maggiore aiuto al pronto soccorso, fermo restando che l’azienda utilizza tutto il suo personale medico, anche di altre unità operative, come rinforzo del pronto soccorso».
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