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07 Maggio 2022 - 07:40
Smistati ammalati Covid, calano i pazienti ma il Governatore bacchetta gli ospedali che non hanno aiutato
NAPOLI. È stata affidata ai Nas, coordinati dal tenente colonnello Alessandro Cisternino, la verifica di eventuali criticità legate all'assistenza sanitaria nell’ospedale Cardarelli dopo il caos di queste ultime 48 ore. La visita dei militari è legata al momento particolarmente difficile che sta attraverso l’area di urgenza del più grande ospedale del Sud Italia, che ha spinto i medici del reparto a lanciare un vero e proprio grido d’allarme, con l'invio, all’attenzione della direzione, di una missiva nella quale sono state annunciate le dimissioni in massa dal pronto soccorso. Analoghi controlli, sempre esclusivamente di natura conoscitiva, sono stati eseguiti dai militari anche al Secondo Policlinico. Intanto nella serata di ieri i pazienti in pronto soccorso sono calati da 180 a 80. Un taglio dovuto all'immediato lavoro su cui si sono concentrati i vertici dell’ospedale, con il coordinamento di Giuseppe Russo, direttore sanitario. Molti dei pazienti sono stati dimessi, mentre altri sono stati destinati ai reparti della cura e allo spazio obi che si è rafforzato di personale liberato dalla cura di molti dei malati covid che sono stati trasferiti in altri ospedali. Una prospettiva già delineata dal governatore De Luca che nella mattinata di ieri ha confermato di essere al lavoro per risolvere questa emergenza e «cancellare quelle immagini che fanno male».
Per De Luca una situazione che «non è dovuta alla chiusura dei pronto soccorso di altri ospedali» come invece sostengono alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle e i sindacati sia dei medici che del personale ospedaliero, ricordando che si tratta di un’emergenza che si verifica anche in altri ospedali di Italia a causa della carenza di medici dell’emergenza. In Campania per il governatore questa carenza si quantifica «in almeno diecimila unità e apriremo un contenzioso» Ha quindi auspicato che «altri presidi napoletani diano una mano al Cardarelli ma alcuni ospedali non si sono mostrati sensibili». «Sono due settimane che stiamo chiedendo anche ad altri ospedali di essere sensibili e di non avere chiusure particolaristiche. Vediamo se riusciamo a strappare la sensibilità necessaria» ha aggiunto De Luca, illustrando le decisioni della Regione per risolvere l’affollamento del pronto soccorso del Cardarelli.
«Non abbiamo chiuso i pronto soccorsi a Napoli - ha spiegato De Luca - noi li abbiamo aperti. Abbiamo aperto il pronto soccorso dell'Ospedale del Mare, di Frattamaggiore, del Cto, rimane aperto il pronto soccorso del Pellegrini. Sono stati chiusi Loreto Mare e San Giovanni Bosco, che riaprirà al più presto, perché avevamo una valanga di malati Covid che dovevamo accogliere da qualche parte. Anche al Cardarelli sono stati sacrificati una serie di reparti e posti letto per accogliere pazienti Covid». In questa «fase di transizione», ha aggiunto De Luca, «dobbiamo riprendere alcuni posti letto destinati al Covid perché c'è stata una riduzione, ma abbiamo ancora 700 ricoverati Covid». Dal 2000 al 2018 la Campania ha ridotto spesa per il personale, altre hanno incentivato fino a più di un miliardo le spese. «Sicuramente - ha concluso De Luca -non possiamo più tollerare quelle immagini e apriremo contenzioso con Governo su personale nostro che è sottodimensionato».
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