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09 Maggio 2022 - 17:24
Una statua “monumentale" del piede sinistro di Diego Armando Maradona a Scampia, quartiere della zona nord di Napoli. La immagina così Aurelio De Laurentiis, patron del Calcio Napoli, che oggi nella sede del Comune di Napoli ha ricevuto dall'amico di Maradona Stefano Ceci una riproduzione del piede sinistro del Pibe de Oro, primo di 500 esemplari che sono stati venduti a collezionisti in giro per il mondo.
Il calco sarà utilizzato per realizzare una statua che sarà collocata a Scampia, ha spiegato De Laurentiis: «Sarà un piede tridimensionale a misura gigantesca, diciamo 10 metri di lunghezza e 5 di altezza su un piedistallo. Un'opera monumentale che deve avere anche simbolicamente una sua valenza e una sua importanza».
Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha spiegato che l'idea della statua «è venuta da Stefano Ceci e ne abbiamo discusso con il presidente De Laurentiis. Sulla parte della città in cui posizionarla io ho proposto di metterla a Scampia, perché credo che Maradona rappresenti il simbolo del riscatto, di un uomo che è riuscito con il suo talento ad arrivare ai vertici del mondo del calcio. Il nostro lavoro viene fatto affinché anche i quartieri più difficili della nostra città possano percorrere questa strada. Lavoreremo insieme per trovare una collocazione degna per questa statua del piede di Maradona».
«ALLO STADIO CHI AMA NAPOLI E INSIGNE». «Chi ama Napoli, chi ama il Calcio Napoli, chi ama un giocatore che è stato fedele alla maglia azzurra per tutti questi anni non può che venire». Così De Laurentiis, rispondendo a una domanda su che pubblico si aspettasse per l'ultima partita di campionato in casa della stagione, che sarà anche l'ultima partita di Lorenzo Insigne in maglia azzurra allo stadio Maradona prima del suo trasferimento in Canada.
«Abbiamo messo dei prezzi ultra stracciati, veramente popolari - ha aggiunto De Laurentiis - non solo perché è l'ultima partita in casa, ma anche per poter onorare l'ultima partita che Insigne giocherà in casa. Poi mai dire mai: se Insigne non si dovesse trovare bene in Canada, lascia la casetta in Canada e qua deve tornare, c'è poco da fare. Noi lo accoglieremo sempre a braccia aperte».
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