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Racket, preso l’“agente” del boss

Racket, preso l’“agente” del boss

CAMORRA Salvatore Montagna, per anni fedelissimo di Luciano Mazzarella “’o scellone”, è accusato di quattro estorsioni

NAPOLI. Da Santa Lucia, quartiere d’origine, si era trasferito a Fuorigrotta da qualche tempo. Così, nella sua nuova abitazione all’alba di ieri i poliziotti della Squadra mobile della questura, autori dell’indagine coordinata dalla Dda, lo hanno arrestato per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Secondo l’accusa Salvatore Montagna, 34enne in passato accostato al ras Luciano Mazzarella, aveva messo sotto pressione l’amministratore delegato di una società che commercia carburanti con sede a Qualiano. Le contestazioni a suo carico emerse attraverso complessi accertamenti (ferma restando la presunzione d’innocenza fino all’eventuale condanna definitiva) riguardano quattro episodi: uno avvenuto a Barcellona a maggio 2021 e tre a Napoli, Qualiano e San Sebastiano a febbraio scorso. Naturalmente va sottolineato che l’inchiesta è nella fase preliminare ed è accusato di metodo mafioso, non di aver agevolato un clan camorristico. A rintracciare Salvatore Montagna e a notificargli il provvedimento restrittivo emesso dal gip sono stati i poliziotti della sezione “Criminalità organizzata” della Mobile di Napoli (dirigente Alfredo Fabbrocini, vice questore Andrea Olivadese). Salvatore Montagna è rimasto impassibile e ha seguito tranquillamente gli investigatori a via Medina, sede della questura, per le formalità burocratiche e poi al carcere di Secondigliano. Tra domani e dopodomani dovrebbe svolgersi l’interrogatorio di garanzia davanti al gip del tribunale di Napoli. Nel frattempo le investigazioni vanno avanti per accertare eventuali complicità di altere persone, anche se nella misura cautelare a carico del 34enne non compaiono i nomi di altri indagati. Di Salvatore Montagna, noto alle forze dell’ordine ma senza condanne a carico per camorra, si è scritto a proposito dell’inchiesta culminata nell’operazione “La via della seta”, che nel 2014 portò a 49 arresti facendo luce su un girodi commercio, all’ingrosso e al dettaglio, di capi d’abbigliamento paralleli. Emergeva nell’indagine la figura di Luciano Mazzarella “’o scellone” (che nulla c’entra invece nella vicenda che ieri ha portato dietro le sbarre Salvatore Montagna), sempre pronto secondo gli inquirenti a muovere ingenti capitali liquidi per i business. Dal soggiorno obbligato a Roma avrebbe dato ordini in particolare a Gennaro Caiazzo e Salvatore Montagna, rappresentato come suo uomo di fiducia. In precedenza Salvatore Montagna era stato arrestato in circostanze particolari. Fu scovato dentro un nascondiglio ricavato in uno dei muri dell’abitazione della compagna. Gli investigatori per accedervi dovettero rimuovere una mensola in legno che, una volta spostata, dava la possibilità di accedere a un pannello dietro cui si nascondeva la stanza segreta in cui si trovava il ricercato. Secondo gli investigatori che hanno lavotato all’inchiesta, pur essendo legato ai Mazzarella di Santa Lucia, Montagna aveva rapporti anche con gli omologhi di San Giovanni a Teduccio. Una volta riacquistata la libertà, il 34enne si era però trasferito nel quartiere Fuorigrotta.

_L’indagine è stata condotta dai poliziotti della Squadra mobile di Napoli; nel riquadro l’arrestato Salvatore Montagna

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