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Concorsi truccati e tangenti: condannati agenti-sindacalisti

Concorsi truccati e tangenti: condannati agenti-sindacalisti

RITO ABBREVIATO Cinque anni e 8 mesi a Errico Spena, 6 anni e mezzo a Maurizio Russo. Pena anche al caporal maggiore dell’Esercito Giorgio Spina. Tre gli assolti

NAPOLI. Lo scandalo dei concorsi truccati scoppiò il 15 novembre scorso con 14 arrestati, sia pur ai domiciliari, tra cui 3 poliziotti penitenziari, un caporal maggiore dell’esercito e un vigile urbano. Già ieri è stata emessa la prima sentenza al termine di un processo per 6 imputati che hanno scelto il rito abbreviato. Tre i condannati e altrettanti gli assolti, tutti accusati a vario titolo di aver partecipato al giro di corruzione. L’indagine della procura di Napoli verteva su presunte tangenti in relazione ai concorsi pubblici per accedere alle forze armate. Le condanne, per corruzione, hanno riguardato i 2 agenti della Penitenziaria ex sindacalisti Errico Spena e Maurizio Russo. Al primo, per il quale il pm aveva chiesto 12 anni di reclusione ed è difeso dall’avvocato Pietro Rossi, è stata inflitta dal Gup di Napoli Di Palma una condanna a 5 anni e otto mesi (gli sono state riconosciute le attenuanti generiche). Invece Russo ha incassato 6 anni e 6 mesi di carcere. Quattro anni e 2 mesi invece per Giorgio Spina, caporal maggiore dell'Esercito. Ha invece patteggiato una pena di 2 anni l'altro imputato Vincenzo Petrella, ritenuto colui che avrebbe corrotto i 2 agenti per riuscire a superare la prova psico-attitudinale al concorso per la penitenziaria. Il gup ha poi assolto l'assistente capo dello stesso corpo Aniello Aversano (difeso dall'avvocato Angelo Raucci), in servizio al carcere di Santa Maria Capua Vetere, e ritenuto dalla Procura di Napoli colui che avrebbe mediato tra Petrella e gli agenti. Assolti anche altri 2 imputati: Kevin Romano e Riccardo Silvestro. L’indagine è stata condotta dal Nucleo investigativo centrale della polizia penitenziaria (Nic), e ha consentito di portare alla luce una trama di episodi corruttivi intessuta, tra la fine del 2020 e la prima metà del 2021, da Spena e Russo, i quali avrebbero promesso e in alcuni casi effettivamente procurato a partecipanti ai concorsi per il reclutamento in corpi delle forze armate (Carabinieri, Esercito e Aeronautica Militare) e nella polizia penitenziaria, il superamento delle prove psico-attitudinali, a fronte della corresponsione di somme di denaro. Nell'episodio relativo a Petrella, residente a Grazzanise, è stata un'intercettazione ad incastrare i 2 agenti, sentiti dagli inquirenti mentre parlavano di una somma di 20mila euro da ricevere dal candidato. Peraltro Spena e Russo furono arrestati a luglio 2021 dai poliziotti del Nic in flagranza, all'interno degli uffici di un'organizzazione sindacale, mentre ricevevano 8mila euro. Gli altri imputati hanno optato per il rito ordinario e per i loro i tempi per la prima sentenza (ferma restando per tutti la presunzione d’innocenza fino all’eventuale condanna definitiva) saranno più lunghi. Oltre alle intercettazioni hanno assunto rilievo nell’inchiesta anche diverse testimonianze di candidati all’assunzione dei vari corpi delle forze armate.

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