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19 Maggio 2022 - 07:50
Faida a Soccavo: Emmanuele De Angelis freddato con cinque colpi alla testa
NAPOLI. Cinque colpi di pistola alla testa, che hanno svegliato diversi abitanti della zona, per uccidere un 29enne vicino ai Vigilia di Soccavo. Emmanuele De Angelis era un meccanico, e continuava a farlo nonostante le amicizie di malavita, ma è finito nel mirino del ricostituito clan Grimaldi-Scognamillo proprio perché era un bersaglio facile. I sicari sapevano che intorno alle 6 usciva e in scooter si recava al lavoro dopo una colazione al bar. Così lo hanno atteso nel cortile condominiale nel parco in cui abitava, in via Contieri 8, e inutilmente il giovane ha tentato di fuggire mentre veniva inseguito da un pistolero che gli sparava dietro a raffica. È caduto in un lago di sangue nel giardino a pochi metri, dove alle 7,30 di ieri è stato notato faccia a terra e senza vita da un residente che ha dato l’allarme.
Emmanuele è il primo morto ammazzato (sperando che sia l’ultimo, ma nessun investigatore ci scommetterebbe un euro) della seconda faida di camorra tra i Vigilia e i Grimaldi-Scognamillo, un tempo tutti insieme al comando di Ciro Grimaldi “Settirò”. Alcune scarcerazioni tra le fila di questi ultimi hanno ringalluzzito il gruppo, partito all’attacco dei nemici. Così martedì sera è rimasto ferito in un agguato mirato a uccidere Antonio Ernano, cognato del ras Alfredo Vigilia “’o nir”, e all’alba di ieri è stato ammazzato Emmanuele De Angelis, sospettato di svolgere qualche lavoretto per il clan ma non certamente con un ruolo di primo piano. Le indagini sono condotte dai poliziotti della “Criminalità organizzata” della Squadra mobile della questura (dirigente Fabbrocini, vice questore Olivadese) e del commissariato San Paolo (dirigente Esposito). Investigatori esperti che conoscevano le frequentazioni del 29enne e che hanno escluso, dopo aver sentito alcuni testimoni, l’ipotesi di un appuntamento-trappola.
Emmanuele De Angelis usciva sempre a quell’ora, prendeva lo scooter parcheggiato nel cortile a andava al lavoro in un’officina di Soccavo. A terra la Scientifica ha trovato e sequestrato cinque bossoli calibro 7,65 che farebbero pensare a un solo esecutore materiale del delitto, ma sicuramente con lui c’era un complice. Sono state acquisite le immagini delle telecamere della zona che, nel caso n cui i malviventi non siano stati accorti, potrebbero fornire le prime tracce per la loro identificazione. Le indagini sui due fatti e sulle stese delle settimane scorse partono da una considerazione: il gruppo Crimaldi-Scognamillo si sarebbe riorganizzato e starebbe tentando di riprendere il controllo di Soccavo, sbarazzandosi degli ex amici Vigilia. Una conferma arriverebbe da un blitz di gennaio, quando in un’officina di Pianura i poliziotti del commissariato di zona interruppero un summit cui partecipava un rampollo degli Scognamillo, Francesco. Con lui, anche essi armati, finirono in manette altri tre uomini, tra i quali Umberto Loffredo di Pianura e Gennaro Catone di Miano. Gli investigatori sospettarono che l’incontro servisse a sancire una nuova alleanza e l’ipotesi non è mai caduta
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