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Napoli Ovest è una polveriera, agguato contro il figlio del ras

Napoli Ovest è una polveriera, agguato contro il figlio del ras

Giallo sul luogo del ferimento, fari puntati sugli Esposito-Calone-Marsicano

NAPOLI. Vasi comunicanti o realtà indipendenti? È questa la domanda che si pongono gli investigatori anticamorra a proposito della forte fibrillazione negli ambienti criminali dei quartieri dell’area flegrea napoletana, diventata una polveriera e scossa sempre di più da omicidi, ferimenti e stese. L’altro ieri è stato il giorno più nero con la morte violenta all’alba di Emmanuele De Angelis a Soccavo e la sparatoria a Fuorigrotta poco prima della mezzanotte contro Mattia Perfetto, colpito a una spalla. È un 19enne incensurato del quartiere Pianura, figlio del ras detenuto Vitale, e ciò fa pensare a un movente grave più che all’epilogo di un litigio tra giovani. Tanto più che non è accaduto durante la movida del fine settimana e anche nella zona della vittima è in corso da molto tempo una guerra tra due clan. Proprio come a Soccavo, dove è ripresa da Pasqua scorsa la faida tra i Grimaldi-Scognamillo e i Vigilia. Partiamo dall’episodio più recente (fino al momento in cui il giornale è andato in stampa).

Mancava poco alla mezzanotte e Mattia Perfetto, secondo quanto ha raccontato ai poliziotti accorsi all’ospedale San Paolo, stava percorrendo in scooter via Cinthia. Era solo quando si è accordo di un altro motorino che lo seguiva e che con un’improvvisa accelerazione si è affiancato a lui. Il passeggero, mentre il conducente rallentava ha puntato la pistola che impugnava contro il 19enne, esplodendo diversi colpi. Uno solo però è andato a segno, ferendolo alla spalla sinistra. Nonostante la ferita Mattia Perfetto è però riuscito a rimanere lucido. Ha chiamato un suo amico con cui è arrivato al vicino pronto soccorso del San Paolo, dove i medici gli hanno curato la ferita dimettendolo con una prognosi di otto giorni: il proiettile infatti era fuoriuscito. Alla struttura sanitaria sono accorsi i poliziotti del commissariato Bagnoli, che con i colleghi di Pianura e di San Paolo stanno indagando. Fino a prova contraria (va sottolineato) il racconto del 19enne deve essere ritenuto credibile anche se ieri nel suo quartiere girava voce che invece l’agguato sarebbe avvenuto nella zona del “Cannavino” a Pianura. Potrebbero essere semplici chiacchiere, ma in ogni caso dalla dinamica sembrerebbe chiara l’intenzione dei due malviventi di uccidere il bersaglio. Non trattandosi di un tentativo di rapina, sparare ad altezza d’uomo, a meno di un clamoroso errore di meno, ha un significato ben preciso per gli investigatori. Ecco perché come movente, almeno per adesso, prevale l’ipotesi di un atto collegato alla guerra tra i Carillo-Perfetto e gli Esposito-Marsicano-Calone-Ciotola. 

La polizia ha acquisito le immagini di diverse telecamere, soprattutto in via Cinthia, per cercare di avere un’idea sull’identità del pistolero e del complice. Tenendo partendo dal presupposto che oltre alla difficoltà provocata dall’oscurità, la coppia di malviventi indossava cappellini calati fin sugli occhi. Non si attendono sviluppi a breve, ma prevale più l’ottimismo che il pessimismo tra gli investigatori.

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