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Affiliato al clan 167 preso a Vietri

Affiliato al clan 167 preso a Vietri

ARZANO Gennaro Alterio era sfuggito alla cattura il 25 aprile scorso e si godeva un weekend in costiera amalfitana

ARZANO. Clan della 167, arrestato il latitante Gennaro Alterio “o sceriff”. Sfuggito durante il blitz “Arzano Liberata”, è stato arrestato dai Carabinieri in costiera amalfitana dov’era andato per un weekend. Nel pomeriggio di ieri l’altro, al termine di mirate attività d’indagine, a Vietri sul Mare, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna hanno localizzato e arrestato Gennaro Alterio, 31enne arzanese, appartenente al gruppo camorristico della “167” di Arzano. L’uomo è destinatario di una misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, poiché gravemente indiziato dei reati di associazione mafiosa, associazione finalizzata allo spaccio di stupefacenti ed estorsione, delitti aggravati dalle finalità mafiose. Dal 25 aprile scorso, Alterio si era reso irreperibile, sfuggito alla cattura nell’ambito dell’operazione condotta dal Nucleo Investigativo che aveva portato all’arresto di altre 27 persone, tra cui elementi di spicco e affiliati al sodalizio “167” di Arzano, riconducibili alle fazioni “Cristiano” e “Monfregolo”, tutte colpite dalla stessa ordinanza notificata ad Alterio. Insieme ad Alterio, risulta attivamente ricercato un altro ras del clan di via Colombo. Si tratta di Luigi Piscopo alias ’o sicc. Durante il maxi blitz del mese scorso, con l’ausilio di decine di uomini e un elicottero, sono state sgominate tre intere famiglie. Una vera e propria ecatombe giudiziaria quella messa in atto dai militari dell’Arma e dal Procuratore capo, Giovanni Melillo. Un’inchiesta certosina che prende spunto da delicatissime indagini partite sin dal 2018 ad opera dei militari della locale tenenza e del gruppo di Castello di Cisterna che ha inferto un colpo durissimo all’ala criminale degli Amato-Pagano. Tra gli arrestati anche Giuseppe Monfregolo, ritenuto a capo dell’omonimo gruppo criminale, il fratello Mariano e Raffaele Piscopo - già fermati per le minacce nei confronti del comandante dei vigili urbani di Arzano Biagio Chiariello -. Durante l’operazione anticamorra sono state arrestate la 70enne madre di Monfregolo, Luisa Grassini, la moglie Antonietta Sarnataro (precedentemente sposata con il boss del clan Moccia, Girolamo Scafuro), la sorella Anna, oltre ai due fratelli Francesco e Raffaele Monfregolo. Tra i destinatari dei provvedimenti cautelari figura anche Pasquale Cristiano, a capo dell’omonimo gruppo criminale una volta “alleato” dei Monfregolo e arrestato nel giugno dell’anno scorso e sottoposto ai domiciliari aveva sfilato per le strade di Arzano in Ferrari in occasione dei festeggiamenti per la comunione del figlio. In cella anche il cognato di quest’ultimo, Vincenzo Mormile, il padre Pietro Cristiano e la zia (sorella del25 LUNEDÌ 23 maggio 2022 www.ilroma.net ARZANO la madre) Patrizia Auletta. In gattabuia anche i “guaglioni” Raffaele Liguori, ferito in un agguato il 21 settembre del 2021; Raffaele Alterio (già detenuto per estorsione) e fratello di Antonio che alcuni mesi fa finì nel mirino dei killer - ferito alle gambe in un circolo ricreativo in via Alfredo Pecchia- . Gli Alterio sono i figli di Gaetano, alias ’o sceriffo, ucciso in un agguato nel 2006 durante la faida tra i dilauriani e gli scissionisti. In cella - durante l’operazione del 25 aprile -, sono finiti anche Mario D’Aria, Vincenzo De Sica, Pasqualina Errichiello, Ciro Laezza, Antonio Caiazza alias ’o cacasott, Raffaele Portente alias ’o stagnariell, Carlo Raiano, Eduardo Nicolella alias ’o zio (citato negli atti dello scioglimento del Comune di Arzano e legato al mondo imprenditoriale) e Giuseppe Belgiorno, quest’ultimo padre di Giosuè, detto “il grande”, da poco scarcerato e ritenuto elemento di spicco degli Amato-Pagano. Raggiunto in carcere dalla misura cautelare anche Renato Napoleone, ritenuto killer degli Amato e “capozona” di fatto di Arzano per conto dei melitesi. Ai domiciliari Carmine D’Errico, Patrizia Auletta, Umberto Passante e Antonietta Santoro. Le indagini, che abbracciano un arco temporale di circa tre anni, si sono focalizzate sul gruppo camorristico noto come 167, attivo ad Arzano e nei comuni limitrofi tra cui Frattaminore e Frattamaggiore, diretta emanazione del clan Amato-Pagano, protagonista della prima faida di Scampia e ora radicato nella zona a Nord di Napoli. I reati contestati a vario titolo sono l’associazione a delinquere di stampo mafioso, associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, estorsione, detenzione illegale di armi, ricettazione e trasferimento fraudolento di valori. Durante il blitz furono scoperte tre piazze di spaccio ad Arzano, nelle quali si smerciavano cocaina, eroina, crack, marijuana e hashish. Ma nel mirino del gruppo c’erano anche i commercianti di Arzano, taglieggiati con richieste di pizzo. L’autonoleggio sequestrato era intestato a un prestanome di un indagato. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati 2 chili di hashish, un etto di cocaina e un revolver. Si è anche proceduto all’arresto in stato di latitanza di uno di un elemento di spicco del sodalizio; al sequestro di 2 kg di hashish, più un etto di cocaina e un revolver.

In foto Gennaro Alterio

 

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