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25 Maggio 2022 - 07:06
Regge al momento solo la pax di San Giovanni, ma c’è l’incognita Ponticelli
NAPOLI. Si uccide a Soccavo, Pianura e Fuorigrotta, si spara ai Quartieri Spagnoli, si registra nuova fibrillazione nel centro storico, ma regge la tregua a Napoli Nord a partire da Secondigliano. Ecco il quadro che emerge attualmente dall’analisi degli investigatori sui vari quartieri di Napoli città, frammentato ma non troppo perché i due grupponi storici nemici cercano e in parte riescono a mantenere il controllo sui clan satelliti.
Da un lato c’è l’Alleanza di Secondigliano, dall’altra i rivali Mazzarella. Subito dopo Pasqua le pistole hanno ricominciato a sparare soprattutto a Napoli Ovest, dove un intreccio perverso tra cosche avrebbe portato a una situazione incandescente. Ma anche considerandola a compartimenti stagni, c’è poco da stare allegri per gli uomini dell’antimafia. A Soccavo l’odio profondo scaturito da vecchi omicidi che hanno colpito membri delle famiglie Vigilia, Sorianiello e Grimaldi, ha provocato insieme a nuovi contrasti sul territorio una feroce guerra di camorra. In poche ore la settimana scorsa è stato ucciso un meccanico presunto affiliato, Emmanuele De Angelis, e Antono Ernano, cognato del ras Alfredo Vigilia “’o nir”. Mentre a Pianura da tre anni circa si spara su due fronti: quello dei Carillo-Perfetto e quello degli Esposito-Marsicano-Calone-Ciotola. Ad aumentare lo stato d’allarme nemmeno a Fuorigrotta e a Bagnoli si respira aria di pax camorristica. Soprattutto nella zona di via Costantino, largo Lala e viale Augusto, dove i Troncone hanno subito diversi attacchi dall’alleanza Sorianiello-Cesi-Esposito, uno dei quali ha provocato la morte violenta di Andrea Merolla, nipote del ras Vitale Troncone.
Lui stesso è stato bersaglio di un clamoroso agguato il 23 dicembre scorso e solo grazie all’abilità nello schivare i proiettili se l’è cavata con un ricovero in ospedale. Ora sarebbe in corso una tregua, ma è un terno al lotto immaginare quanto possa durare. Ai Quartieri Spagnoli e al Cavone pure c’è tensione, culminata in un conflitto a fuoco che solo per miracolo non ha provocato vittime, tra i Lepre e un gruppo di giovani orbitanti nella sfera dei Masiello. Gli investigatori se ne sono accorti ascoltando alcune conversazioni captate da una microspia nel corso delle indagini sul ferimento di Ciro Minieri. Ma ci sarebbero anche altri motivi di contrasto nella zona, come dimostrano le due ultime stese notturne: una ai Cariati e l’altra alla Pignasecca, territori sotto l’influenza rispettivamente dei Mariano e dei Saltalamacchia. Dove invece non si registrano fibrillazioni tra clan opposti, facendo i debiti scongiuri, è a Forcella (ma più in generale nel centro storico) e a Napoli Est. Ai Decumani i nuovi Mazzarella avrebbero preso il sopravvento senza colpo ferire sui Sibillo e i Giuliano, i primi decimati da arresti a raffica e i secondi sotto choc per il pentimento di Salvatore “’o russ”. Mentre a San Giovanni e Barra i Mazzarella e gli Aprea-Cuccaro al momento non avrebbero rivali. Discorso diverso a Ponticelli, dove la faida tra i De Micco e i De Luca Bossa sembra solo rinviata
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