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25 Maggio 2022 - 07:09
Sconti di pena in arrivo per il gruppo del ras Franco “’o parente”
NAPOLI. Ras e seconde linee del clan Mazzarella di San Giovanni a Teduccio tornano alla sbarra per la celebrazione del secondo processo d’appello, disposto dopo il parziale annullamento di dicembre da parte della Corte di Cassazione, e gli uomini della mala di Napoli Est confidano in un sostanzioso sconto di pena. Rischio stangata soltanto per i presunti capizona Luigi Bonavolta e Mariano Bonavolta, per i quali il procuratore generale ha chiesto ai giudici della seconda sezione la conferma delle condanne a 7 anni e 4 mesi e 8 anni e 11 mesi di reclusione. Recependo i rilievi mossi pochi mesi fa dalla Suprema Corte il pg ha invece chiesto alla Corte d’appello la rideterminazione di tutte le altre condanne: Gennaro Limatola (difeso dall’avvocato Giovanni Abet), 7 anni di reclusione; Vincenzo Santaniello (difeso da Riccardo Ferone e Valiera Aiello), 7 anni; Gianluca Fummo (difeso da Giuseppe De Gregorio), 12 anni in continuazione con altre due precedenti sentenze di condanna; mentre potrebbe cavarsela con una pena ancora più soft Marco Esposito Montefusco (difeso dagli avvocati Giuseppe Milazzo e Riccardo Ferone), per il quale sono stati invocati 10 anni in continuazione con due sentenze precedenti e per il quale è stato chiesto il riconoscimento delle attenuanti generiche.
La seconda sezione della Corte d’appello dovrebbe pronunciare la sentenza a inizio luglio. Tutti gli imputati erano accusati e già condannati per associazione per delinquere di tipo mafioso, ma nel caso di Montefusco, Fummo e Limatola era stato sostenuto che nei precedenti gradi di giudizio la pena fosse stata inflitta applicando la norma “errata”, vale a dire quella più recente (entrata in vigore nel 2015) e più severa, la quale prevede per i reati mafiosi una pena base di dieci anni di reclusione.
Nel caso di Montefusco e Limatola, nonostante la contestazione iniziale partisse dal 2013 e avesse condotta perdurante, gli avvocati difensori hanno sostenuto - atti alla mano - che il coinvolgimento dei due affiliati negli affari del clan Mazzarella terminasse in realtà ben prima dell’approvazione della Legge Cirielli e che pertanto i giudici di primo grado e di appello avrebbero dovuto tenere conto della norma in vigore fino al 2015, cosa che però non è avvenuta. Per i tre presunti ras si profila dunque adesso un sostanzioso sconto di pena all’esito del nuovo giudizio di appello. Nel dicembre del 2020 il processo si era ad ogni modo concluso con ben diciassette condanne. Luigi Bonavolta aveva rimediato 7 anni e 4 mesi di reclusione; Mariano Bonavolta, 8 anni e 11 mesi; Arcangelo Cimminiello, 4 anni e 6 mesi; Giuseppe Cozzolino, 10 anni; Vincenzo Cozzolino, 8 anni e 11 mesi; Salvatore Donadeo, 18 anni in continuazione con altra sentenza; Marco Esposito Montefusco, 11 anni e 7 mesi; Luigi Gitano, 8 anni e 11 mesi; Rosario Guadagnuolo, 11 anni e 1 mese; Gennaro Limatola 6 anni e 8 mesi; Salvatore Novellino, 7 anni e 4 mesi; Antonio Scognamiglio, 7 anni e 4 mesi; Pasquale Troise, 10 anni. Furono invece confermate le condanne inflitte nel rito abbreviato a Francesco Barattolo, Gianluca Fummo, Francesco Mazzarella e Vincenzo Santaniello, che avevano rimediato 8 anni, 16 anni in continuazione con altra sentenza, 10 anni e 10 mesi. Una partita giudiziaria lunga e a dir poco complessa, riapertasi - almeno in parte - pochi mesi fa grazie all’inatteso pronunciamento della Corte di Cassazione.
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