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27 Maggio 2022 - 07:41
Il nuovo raid sarebbe la risposta alla stesa vicino casa di Rosario Iorio
NAPOLI. Un arresto in flagranza di reato e una misura cautelare per un sfilza di reati: droga, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, violazione di sigilli. Per Valerio Francesco Zungri, 29enne cognato del ras Carlo Esposito, è stato un martedì nero: i poliziotti della squadra giudiziaria del commissariato Pianura erano andati a casa sua per notificargli il provvedimento restrittivo e lo hanno bloccato con addosso 23 grammi di marijuana. Secondo l’accusa (ferma restando la presunzione d’innocenza dell’indagato fino all’eventuale condanna definitiva) il 2 aprile scorso in uno scantinato di via Claude Monet, strada in cui abita, era in compagnia di Luca Ferrara e Salvatore Giacobbe trafficando sostanza stupefacente. Era riuscito a fuggire, ma è stato riconosciuto e denunciato in stato d’irreperibilità. Pianura (come del resto l’intera zona flegrea) è sotto i riflettori da diverso tempo, ma negli ultimi mesi i contrasti tra i Carillo-Perfetto e gli Esposito-Marsicano-Calone si sono intensificati. Ne è prova l’ultima stesa, avvenuta qualche sera fa nella zona controllata dai primi, in risposta a quella compiuta in via Evangelista Torricelli nei pressi dell’abitazione di Rosario Iorio, ritenuto vicino ai secondi.
Prima ancora c’era stato il ferimento a Mattia Perfetto (figlio del ras Vitale) e in precedenza il pestaggio a Francesco Marfella detto “Chicco”. Tutti episodi collegati tra loro. Dunque, martedì pomeriggio i poliziotti sono arrivati a Claude Monet con in mano l’ordinanza di custodia cautelare per Valerio Francesco Zungri e lo hanno visto mentre tentava la fuga attraverso una uscita secondaria del palazzo. Gli investigatori del commissariato Pianura lo hanno raggiunto e bloccato. trovandolo in possesso di un sacchetto al cui interno c’erano venti bustine con 23 grammi di marijuana e 210 euro. Cosicché in flagranza il 29enne è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
La vicenda del 2 aprile scorso può essere riassunta così. La polizia aveva scoperto un sistema di sorveglianza in via Claude Monet alcuni giorni prima e quel sabato sera ha completato l’opera arrestando in flagranza di reato due uomini legati a Valerio Zungri. Inutilmente i “sospetti”, Luca Ferrara di 26 anni detto “Ranocchietto” e Salvatore Giacobbe di 62, hanno cercato di evitare le manette: sono stati bloccati dopo una colluttazione. Con loro c’era un terzo complice, riuscito a fuggire, nei cui confronti si è stretto subito il cerchio. Era proprio Valerio Francesco Zungri. Sono stati i poliziotti dell’attiva squadra giudiziaria del commissariato Pianura (dirigente Arturo De Leone, ispettore capo Ernesto Lepre, ispettore Massimiliano Cuomo) a bloccare e ad arrestare il giovane di Pianura e il meno giovane, residente nel comune di Brusciano e suocero di Valerio Zungri. L’operazione ha anche permesso il sequestro di un notevole quantitativo di sostanza stupefacente: quasi ottanta grammi di droga tra cocaina e marijuana, oltre a un telecomando e tre microtelecamere.
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