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Clemente: «La riscossione cominci coi grandi morosi»

Clemente: «La riscossione cominci coi grandi morosi»

NAPOLI. «La riscossione rappresenta certamente uno dei temi di maggiore peso sulla difficile situazione finanziaria che affronta il Comune. Una parte importante dell’ingente debito è composta dalla mancata riscossione dei crediti, dell’Imu, della tassa sui rifiuti e dalle sanzioni amministrative. Una mancanza che si è fatta particolarmente gravosa in città, dovuta in parte a comportamenti individuali che vanno certamente ritenuti censurabili, e in parte alle difficili contingenze economiche che si sono succedute negli ultimi 10 anni e che hanno contribuito a rendere complesso per molti il versamento di quanto dovuto alle casse del Comune». Lo dice Alessandra Clemente, consigliera comunale di Napoli.

«C’è poi – aggiunge Clemente - una difficoltà dello stesso ente comunale che in un deficit progressivo di personale e risorse, per i motivi che ben conosciamo, non ha certamente potuto mettere in campo tutte le armi possibili per essere efficiente nella riscossione. Quello che va segnalato però è che se c’è anche una difficoltà oggettiva nel ricostruire le migliaia di posizioni minime dei piccoli debitori, per capire quanto effettivamente è dovuto al Comune, al contrario c’è una parte molto rilevante del credito vantato, che è imputabile ai mancati versamenti di Imu e Tari, da parte dei cosiddetti grandi evasori».

«Si parla di oltre 200 milioni di euro, ascrivibili a 500 grandi morosi. Il tema è noto, solo poche settimane in Commissione Bilancio lo stesso consigliere Gennaro Esposito ha chiesto delucidazioni su come si intenda agire nei confronti di questi elementi, che sono costituiti anche da grosse istituzioni pubbliche, come la Federico II che tra Imu e Tari deve al Comune oltre 27 milioni di euro. Ci sono posizioni che sono particolarmente interessanti, come quella del Ministero dell’Economia e delle Finanze che tramite Cassa Depositi e Prestiti chiede puntualmente e giustamente le rate dei mutui che negli anni abbiamo contratto per l’erogazione dei servizi di base ai cittadini, ma poi si dimentica di versare i quasi 10 milioni di euro dovuti dall’Agenzia del Demanio. Allo stesso modo non mancano i privati, che fanno grossi profitti in città e che a questa devono svariati milioni di euro» continua Clemente.

«Ecco, noi chiediamo che non appena si partirà con l’esternalizzazione del servizio di riscossione da parte della società che verrà scelta tramite bando, si cominci a procedere nei confronti di questi debitori, perché non vorremmo si agisca per poche centinaia di euro con sequestri e pignoramenti nei confronti di famiglie che vivono momenti di difficoltà e poi grandi aziende e istituzioni pubbliche continuino a maturare debiti nei confronti del Comune».

«A tal proposito ricordo a me stessa che negli anni scorsi a livello nazionale si è deciso di affidare il servizio di riscossione all’Agenzia delle Entrate, sollevando dall’onere Equitalia che fu di fatto messa da parte e poi assorbita dalla stessa Agenzia delle Entrate. Questo perché Equitalia era stata accusata da più parti di procedere con eccessivo zelo nei confronti dei cittadini, con azioni come il pignoramento di beni a fronte di debiti relativamente modesti. Io ricordo da un lato eventi tragici, come persone che si sono tolte la vita nell’impossibilità di pagare le cartelle e dall’altro anche atti deprecabili, come ordigni piazzati fuori alle sedi dell’agenzia, attacchi al personale e così via. Ora – conclude la consigliera - facciamo in modo che vi siano garanzie ferree nei confronti dei cittadini, perché viviamo in un momento di enorme difficoltà economica e bisogna tener conto del fatto che abbiamo a che fare con famiglie che vivono in un territorio martoriato come il nostro dove la precarietà quotidiana è la normalità».

 

 

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