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01 Giugno 2022 - 07:00
L’indagata si sarebbe vendicata per un’aggressione subita in precedenza
NAPOLI. La zia Francesca, coetanea di Elena, avrebbe lanciato l’acido sul volto della 24enne e della sorella 17enne, Federica. Ecco la clamorosa svolta nelle indagini sul terribile episodio dell’altra notte, culminata in un decreto di fermo per la presunta autrice della terribile aggressione in corso Amedeo di Savoia. Proprio le vittime, dopo ore di tormenti e indecisioni, ai poliziotti della squadra mobile della questura e ai pm della procura ordinaria avrebbero fatto il nome della 22enne incensurata, che ha respinto ogni accusa.
Alla base ci sarebbero profondi contrasti in ambito familiare per un’ipotetica, e dai contorni imprecisati, storia sentimentale fuori dai canoni tradizionali. Dalle accuse telefoniche si è passati a un pestaggio in strada e alle offese sui social fino a un ultimo TikTok che avrebbe alimentato ancora di più l’odio. Il nonno di Elena e Federica ha avuto una figlia, Giuseppa, dalla prima moglie e due, tra cui Francesca, da un’altra donna. Anni fa sono nati dei contrasti interni alla famiglia allargata e si sono formate due cordate. Ben presto però la situazione è diventata incandescente, tant’è vero che le sorelle vittime del lancio di acido avrebbero picchiato in un’occasione in strada la zia Francesca. La quale avrebbe deciso di vendicarsi e appostandosi con l’aiuto di cinque complici, tra cui tre maschi, avrebbe sorpreso la 24enne e la 17enne che tornavano a casa dopo la serata domenicale. Le indagini condotte dalla Squadra mobile con la collaborazione del commissariato San Carlo Arena, hanno preso una direzione precisa (ferma restando la presunzione d’innocenza dell’indagata fino all’eventuale condanna definitiva) lunedì, quando di ritorno dal Cardarelli Elena e Federica sono state sentite a lungo negli uffici al terzo piano della questura. Inizialmente rispondevano di con conoscere chi le aveva colpite, poi si sono convinte a fare il nome della presunta autrice del grave reato ed è scattato il fermo a carico della zia Francesca per deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso.
Gli investigatori sono andati a casa sua e non l’hanno trovata, ma ieri mattina la 22enne si è presentata al palazzone di via Medina,accompagnata dall’avvocato Bernardo Scarfò. I pm l’hanno interrogata per ore e la giovane si è difesa respingendo ogni accusa. Non è stata creduta e per ora è in stato di fermo in attesa della eventuale convalida. A carico dell’indagata ci sarebbero, oltre all’accusa delle vittime, la ricostruzione dei litigi sui social e l’analisi del cellulare, presumibilmente con l’esame della cella telefonica. I complici della 22enne non sarebbero stati identificati, se non in maniera vaga e generica, ma in ogni caso per loro non dovrebbero scattare provvedimenti restrittivi. Nel frattempo gli investigatori scavano ancora nella vita della famiglia allargata (zia e nipoti hanno due cognomi differenti), cercando di capire a fondo un post inquietante: «Auguri sorella mia, solo noi sappiamo la verità. Se avrai torto o ragione io sarò sempre dalla tua parte!».
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