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02 Giugno 2022 - 09:58
NAPOLI. Uno scenario da foresta pluviale in certe aree della città. Un brutto ingiallimento delle aiuole, simbolo dell’abbandono, in altre. C’era una volta, e chissà se mai ci sarà davvero in futuro, il verde pubblico a Napoli. La mancata potatura di alberi e cespugli, unito a un pesante inaridimento dei ciuffi d’erba che in estate pesa eccome, rendono il capoluogo città nemica del verde. Prima tappa del minitour è Scampia, quartiere che insiste sull’ottava Municipalità dove sorge il 65 per cento della vegetazione cittadina. Gli alberi in via Ghisleri, via Ciccotti e verso viale della Resistenza sono così pieni di foglie da ostruire in parte la visuale alle auto in transito.
Basterà continuare così per un altro mese e potrà essere girato sul posto il remake del telefilm Tarzan, con tanto di liane. Pessimo spettacolo anche in piazza Nazionale, territorio della quarta Municipalità, dove l’erba spunta persino dai binari del tram di Anm che dopo tanti anni è tornato in circolazione. Le aiuole nella piazza sono così piene di erbacce che forse se si appoggia il piede in un punto specifico si può essere inghiottiti con tutto il corpo. Per non parlare del pericolo di essere punti da insetti o dai topi.
Posto che vai, abbandono del verde che trovi. In viale Augusto a Fuorigrotta, le aiuole sui marciapiedi e gli spartitraffico che dividono le carreggiate sono così gialle che da lontano potrebbero essere anche confuse con un campo di grano. Ma del frumento non c’è traccia, di spazzatura e erba secca invece sì. Accade lo stesso anche nell’area di Chiaia e di Mergellina, proprio vicino al mare: giallo più avanti, giallo più indietro senza soluzione di continuità.
Il gestore di uno dei tanti chioschi della zona prospiciente la villa comunale, è rassegnato al degrado: «Sapete da quanto tempo non fanno una manutenzione di queste aiuole? Dal periodo del giro d’Italia, evento sportivo celebratosi in città oramai a metà maggio. Ma mica possiamo sempre aspettare che arrivino le grandi manifestazioni sul Lungomare per vedere curato anche il verde».
L’uomo del chiosco aggiunge: «Nulla contro di loro, ma qui la sera spesso dormono i senza fissa dimora che poi lasciano a terra della spazzatura. E poi alle mie spalle c’è la villa comunale, arida e abbandonata. È davvero un peccato, spero sul serio che la cura del verde riprenda perché con tutti i turisti che ogni giorno sono qui accoglierli così non fa bene all’immagine della città dopo due anni di pandemia»
. Di fianco a lui c’è Carlo, residente in zona è sconsolato. «Qui non c’è attenzione verso la città. A Milano, a Firenze a Londra non sarebbe mai permesso tutto questo. Mi chiedo perché Napoli debba essere sempre l’eccezione».
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