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Sorelle sfigurate con l’acido: «Nascondi bene la macchina»

Sorelle sfigurate con l’acido: «Nascondi bene la macchina»

L’indagata per l’agguato potrebbe aver avuto un ruolo pure nell’incendio

NAPOLI. “Quando vai a fare la z... nascondila bene la macchina”, si sente in un video postato non si sa da chi sul profilo TikTok riconducibile per gli investigatori a Francesca Pirro e indirizzato presumibilmente ai nemici della famiglia allargata. Lo rende penalmente rilevante un particolare: una frase sovrascritta a corredo del breve filmato che esprime lo stesso concetto, con sotto due fiammelle accese. Così da far sospettare agli inquirenti che ci sia un riferimento alla Smart bruciata il 10 maggio scorso, intestata alla madre di Elena e Federica e utilizzata anche dalla maggiore delle due sorelle sfregiate dall’acido la notte di lunedì scorso.

Per il grave reato si trova dietro le sbarre la zia appena 20enne, destinataria di un decreto di fermo emesso dalla procura di Napoli ed eseguito dalla polizia. Proprio alle 9 di oggi è in programma l’udienza di convalida al carcere di Pozzuoli, durante la quale toccherà all’avvocato Bernardo Scarfò cercare di tirare fuori dai guai la giovane donna incensurata (da considerare comunque innocente fino all’eventuale condanna definitiva). Intanto i poliziotti della quarta sezione della Squadra mobile della questura (guidata dal dirigente Alfredo Fabbrocini) vanno avanti nelle indagini sia sul fronte della Smart data alle fiamme che nella ricostruzione meticolosa della terribile notte del litigio (o aggressione) tra Francesca Pirro e le due sorelle, una 24enne e l’altra 17enne.

L’amica con cui era arrivata a corso Amedeo di Savoia la 20enne in stato di fermo è stata identificata e sarà sentita nelle prossime ore mentre si cercano i nomi delle altre quattro persone in loro compagnia: tre maschi e una donna, tutti molto giovani. Potrebbero essere testimoni importanti, anche se va sempre valutata l’attendibilità. In pochi giorni comunque la loro identità dovrebbe essere certa e saranno convocati per essere sentiti. Al di là dei vecchi rancori all’interno della famiglia allargata Scognamiglio-Pirro, il movente del lancio dell’acido contro le sorelle, nell’ipotesi maggiormente presa in considerazione, starebbe in una vendetta di Francesca Pirro. La quale, per ammissione di Elena e Federica che l’hanno spontaneamente riferito agli investigatori della quarta sezione della Mobile, era stata picchiata due volte in strada da loro. Ma la 20enne ha negato di averle aggredite nel corso dell’interrogatorio in questura con i pubblici ministeri (l’aggiunto Falcone e il sostituto D’Alessandro della sezione “Fasce deboli”), sostenendo di avere avuto in mano solo il casco per lo scooter. In un video la si vede mentre si avvicina alle nipoti e comincia il litigio, ma non ci sono immagni relative all’aggressione e al momento in cui l’acido colpisce le ragazze. L’indagata ha detto che la bottiglietta con il liquido lo avevano loro, non lei. Pirro si è presentata spontaneamente con l’avvocato nella stessa giornata in cui non era stata trovata a casa. I poliziotti del vice questore Luigi Vissicchio avevano già in mano il decreto di fermo, ma a quel punto hanno dovuto attendere l’esito dell’interrogatorio per arrestarla.

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