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08 Giugno 2022 - 14:58
«Non ho nulla contro ma ospito coppie eterosessuali». È quello che si è sentito rispondere Rita, una ragazza di 28 anni, in cerca di un appartamento più spazioso da condividere con la propria compagna.
Dopo settimane di ricerca disperata di un appartamento al Centro storico di Napoli, Rita credeva di aver trovato qualcosa che faceva al caso suo e della compagna. Ma si è scontrata con la proprietaria di casa con cui ha avuto una conversazione assurda: al termine di una serie di domande conoscitive, infatti, la signora ha ritenuto di non poter affittare l’appartamento a una coppia di donne lesbiche, specificando di fittare solo a studenti «puliti» e «referenziati» ma soprattutto «eterosessuali».
«Mi sento davvero triste, arrabbiata, sconvolta – scrive Rita in un messaggio accorato ad Antinoo Arcigay Napoli – dal fatto che una persona nel 2022 abbia il coraggio di scrivere palesemente che nel suo appartamento possono alloggiare solo eterosessuali: ma scherziamo? Non sono una stupida e sono sicura che c'è gente su gente che pensa queste cose ogni giorno, la questione sconvolgente è che questo malsano pensiero venga esplicitato come un commento qualsiasi».
«Davvero assurdo – commenta Daniela Lourdes Falanga, presidente di Antinoo Arcigay Napoli – quanto ci raccontano le ragazze lesbiche che ci hanno contattato per denunciare quanto accaduto. Una riflessione profonda va fatta su quanto, in questi mesi, Napoli stia perdendo in ambito culturale e di accoglienza. Una metropoli che negli anni ha visto illuminare le battaglie per le libertà civili, sta adesso retrocedendo e sta paurosamente lasciano a chiunque il libero arbitrio del sano e dell’insano. Ormai le associazioni di riferimento e i nuclei di libertà, sotto pressione e privi di un vero sostegno istituzionale, fanno un lavoro immane per garantire solidarietà e buone prassi, aiuti e conforto, ma va riproposta una sana interlocuzioni con le parti per ristabilire quell’ordine rivoluzionario e di Resistenza che stava cambiando le menti dei cittadini e delle cittadine».
«Ci risiamo – aggiunge Antonello Sannino, vicepresidente dell’associazione – riparte la vita dopo la pandemia e ripartono le discriminazioni di sempre. In piena stagione Pride l'ennesimo episodio di intolleranza omofobica. Purtroppo ciò che emerge è solo la punta dell'iceberg di una violenza molto più diffusa di quanto possa apparire. Non si denuncia per una molteplicità di fattori, sociali, economici, politici, religiosi, personali e familiari, ma è necessario far emergere tanto odio e denunciare sempre. l'Italia è tra gli ultimi Paesi nella comunità europea per inclusione delle persone LGBT, unico tra i fondatori della Comunità Europea a non avere una legge contro i crimini d'odio legati all'orientamento sessuale e all'identità di genere. Questi episodi ci dicono quanto invece sia urgente una buona legge contro l'odio e le discriminazioni. Chiediamo con forza al legislatore nazionale di riuscire ad approvare rapidamente una legge contro l'omotransfobia e alla Regione Campania di costruire presto l'osservatorio LGBT previsto dalla legge regionale approvata nel 2020».
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