Cerca

Spallata-bis al clan Mallardo, il boss Di Nardo torna dentro

Spallata-bis al clan Mallardo, il boss Di Nardo torna dentro

Secondo blitz in 24 ore, eseguiti nove fermi: preso il ras appena scarcerato

NAPOLI. Con il fiato sul collo. Magistratura e forze dell’ordine non mollano la presa intorno alla nuova del clan Mallardo, gruppo di punta dell’Alleanza di Secondigliano, e dopo i venticinque arresti eseguiti martedì mattina, mettono a segno un’altra retata ai danni di ras e gregari della temibile cosca con base tra Giugliano e la costa flegrea. Nelle prime ore di ieri i carabinieri del nucleo Operativo della compagnia di Giugliano in Campania hanno dato esecuzione a un decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, a carico di nove persone accusate a vario titolo di estorsione, consumata o tentata, detenzione e porto illegale di armi comuni di sparo, aggravati dalle finalità e modalità mafiose.

Le indagini hanno permesso di dimostrare la piena operatività del clan Mallardo, attivo nella città di Giugliano e facente parte dell’Alleanza di Secondigliano, cartello che aggrega i gruppi Contini e Licciardi insediati in un’ampia porzione del territorio metropolitano di Napoli. In particolare, le approfondite fasi investigative hanno consentito di evidenziare la presenza di un’articolazione del sodalizio criminale operativa specificatamente sulla fascia costiera della cittadina, in possesso di armi comuni da sparo e dedita, principalmente, alle estorsioni ai danni di imprenditori edili, concessionari di auto, ristoratori, nonché all’imposizione nel conferimento degli oli esausti ai commercianti della zona e all’attività di riscossione e recupero dei crediti.

Sono 15 gli episodi contestati e tra gli arrestati figura anche Michele Di Nardo, considerato esponente di rilievo del clan e di recente scarcerato. Durante le attività di investigazione è emersa la volontà di alcuni degli indagati di porre in essere azioni intimidatorie nei confronti dei carabinieri impegnati nelle indagini. Preoccupati dalle indagini che stava svolgendo, progettavano di appostarsi davanti l’abitazione di un carabiniere per scoraggiarlo con le botte: era diventato un obiettivo sensibile, una vera e propria spina nel fianco del clan Mallardo, uno dei militari dell’arma impegnati nelle indagini coordinate dalla Dda sull’organizzazione malavitosa di Giugliano, componente l’Alleanza di Secondigliano insieme ai clan Licciardi e Contini. Si tratta di un sottufficiale dei carabinieri in forza alla compagnia di Giugliano in Campania diventato, suo malgrado, l’argomento centrale di un’intercettazione ambientale captata dai carabinieri della locale compagnia, coordinata dal capitano Andrea Coratza, durante l’attività investigativa. La conversazione, che vede tra gli interlocutori diversi soggetti ritenuti legati al clan Mallardo, è stato uno dei motivi per i quali ieri è stato disposto ed eseguito un decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura antimafia, a carico di nove persone (tra cui un elemento di spicco del clan) accusate, a vario titolo, di estorsione, consumata o tentata, detenzione e porto illegale di armi comuni di sparo, aggravati dalle finalità e modalità mafiose.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori