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09 Giugno 2022 - 11:17
Raid al Centro Direzionale, condanna ridotta in appello per Vinciguerra e Coppola: rimediano due anni a testa
NAPOLI. Assalto al furgone appena 48 ore dopo la scarcerazione, sconto di pena in appello per i due “specialisti” napoletani. Simone Vinciguerra (nella foto) e Ciro Coppola, rispettivamente 24enne e 32enne, entrambi gravati da precedenti di polizia, erano stati arrestati per rapina impropria e resistenza a pubblico ufficiale.
Al termine del processo di primo grado celebrato con il rito abbreviato davanti al gip del tribunale di Napoli De Lellis, i due imputati, difesi dagli avvocati Luigi Poziello del Foro di Napoli Nord e Dario Cuomo del Foro di Napoli, sono stati condannati a due anni e dieci mesi di reclusione a testa. Alquanto singolare il fatto che Vinciguerra fosse stato scarcerato per rapina proprio 48 ore prima del nuovo arresto. A una settimana dalla condanna, era poi arrivato il primo colpo di scena: il giudice, accogliendo l’istanza dei difensori, aveva concesso gli arresti domiciliari a entrambi con il braccialetto elettronico, presso le rispettive abitazioni.
Le pena - già piuttosto mite - rimediata dai due presunti banditi ha però subito un’ulteriore riduzione. Si è celebrato innanzi alla quarta sezione della Corte d’appello di Napoli il secondo grado di giudizio. I giudici di secondo grado, accogliendo le arringhe difensive, hanno concesso un ulteriore sconto di dieci mesi, condannando entrambi definitivamente alla pena di due anni ciascuno.
Ad arrestare Vinciguerra e Coppola erano stati ad aprile gli agenti del commissariato Vasto-Arenaccia, i quali durante il servizio di controllo del territorio, nel transitare in viale della Costituzione avevano notato due uomini che stavano armeggiando vicino ad un furgone in sosta e, nonostante fosse stato loro intimato l’alt, si erano dati alla fuga a piedi dopo aver spintonato gli operatori facendoli rovinare al suolo. I poliziotti li hanno però inseguiti e raggiunti nei pressi dell’isola G1 del Centro Direzionale, dove li hanno bloccati e trovati in possesso di una centralina per l’accensione, asportata poco prima dal cofano anteriore del veicolo, e di un paio di forbici. La loro permanenza in carcere è però durata appena una manciata di giorni. Per i due malviventi è adesso arrivato anche un ulteriore sconto nella condanna.
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