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Bipiani, «salvaguardare i diritti di chi è lì da venti anni»

Bipiani, «salvaguardare i diritti di chi è lì da venti anni»

NAPOLI. «La battaglia per dare dignità agli abitanti dei bipiani va avanti ormai da oltre venti anni. Adesso occorre garantire che gli alloggi previsti nell’eco-quartiere vadano a chi per tutto questo tempo ha vissuto nell’amianto». A dirlo è Patrizio Gragnano (nella foto), consigliere di Per Napoli alla sesta Municipalità. «Il problema è tutte le persone censite prima del 30 aprile 2016 non possono partecipare alla sanatoria perché i bipiani non sono alloggi Erp. Ma si tratta di persone che anche in termini di malattie neoplasiche hanno pagato un alto tributo in questi anni. E non vorrei che al danno si aggiungesse anche la beffa…».

Come fare, allora, per individuare una soluzione?

«Occorre tenere conto della storicità, nel senso che va data prelazione a chi è ormai da lungo tempo in quell’area, e della situazione personale. Per intenderci, non è che si possono assegnare case a chi ha precedenti penali».

Che risposte sono arrivate dall’amministrazione comunale?

«Devo dire che l’assessora Lieto è riuscita a far approvare il progetto dell’ecoquartiere. Ma non registriamo uguale solerzia per quel che concerne i criteri di assegnazione, dove c’è necessità di concertazione con il comitato di abitanti che per troppi anni, complice anche l’inefficienza delle passate amministrazioni, sono stati ritenuti degli invisibili che, probabilmente, hanno pagato anche la loro scarsa, se non nulla, appetibilità in termini elettorali».

Quali sono le iniziative messe in campo dalla Municipalità?

«Abbiamo istituito una commissione ad hoc per il Pnrr che si occuperà anche della questione dei bipiani con funzioni di indirizzo e accompagnamento per il diritto all’alloggio degli abitanti. Anche per scacciare una preoccupazione che è sempre presente…».

Quale, per la precisione?

«Quella che si ragioni senza tenere conto, come dicevo, dei criteri di storicità e delle condizioni dei residenti dei bipiani. Sarebbe paradossale realizzare gli alloggi e non destinarli a chi da un ventennio è lì».

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