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Viaggiare low cost, napoletani restano a Ibiza senza volo e assistenza

Viaggiare low cost, napoletani restano a Ibiza senza volo e assistenza

NAPOLI. Viaggiare in cow cost potrebbe trasformare le vacanze in un’odissea: più di 360 voli cancellati negli ultimi tre giorni; tra le aziende più colpite ci sono Ryanair, EasyJet e Volotea. Immagina esserti rilassato qualche giorno a Ibiza con gli amici, essere pronto per tornare al lavoro e leggere sul tabellone dell’aeroporto che il tuo volo è stato improvvisamente cancellato: «Non ho nemmeno ricevuto il messaggio di avviso da parte di Easy Jet – racconta Giovanni Quintavalle – la cosa è successa sabato 4 giugno; dunque, quattro giorni prima dello sciopero indetto da Uil trasporti e Filt Cigl».

Il protagonista della sfortunata vicenda è un avvocato campano, abbandonato all’aeroporto di Ibiza da Easy Jet insieme agli amici e a tanti altri napoletani. Le carenze organizzative e finanziarie dei colossi aziendali come le compagnie lowcost ricadono, come in ogni settore e momento storico, su dipendenti e consumatori: tra le questioni aperte – hanno detto le organizzazioni sindacali – il mancato adeguamento ai minimi salariali, il perdurare dei tagli degli stipendi, le arbitrarie decurtazioni della busta paga, il mancato pagamento delle giornate di malattia, il rifiuto delle compagnie di concedere giornate di congedo e la mancanza di acqua e pasti per l'equipaggio.

In questo circolo vizioso vi entra anche il consumatore che, pensando di risparmiare, si ritrova successivamente aerei sporchi o fermi per mancanza di personale. Dopo i pellegrini abbandonati a Spalato a seguito di un pellegrinaggio a Medjugorje altri viaggi della Easy Jet finiscono non proprio nel modo sperato.

«Chi ha ricevuto il messaggio era invitato a comprare un volo dopo tre giorni - prosegue la denuncia dell’avvocato- sanno che la gente ha impegni e famiglia? In aeroporto nessuno è stato in grado di aiutarci e, oltre al disagio organizzativo ed emotivo, abbiamo dovuto provvedere autonomamente per trovare un alloggio e cercare un nuovo volo o itinerario possibile: certo, EasyJet rimborsa ogni spesa in questi casi, ma come sarebbe andata se non avessimo avuto altre possibilità economiche? Abbiamo speso più di mille euro sia per trovare una stanza, quasi impossibile in estate a Ibiza, sia per organizzare il volo del giorno dopo con scalo, sempre più caro del normale, sia per spostamenti in generale. Lascio immaginare la “battaglia” informatica e fisica ai botteghini per accaparrarsi un biglietto».

Solitamente le compagnie ti contattano entro 5-7 giorni e si avvalgono di diverse applicazioni da cui scaricare e compilare diversi moduli per richiedere un rimborso: «Per mia fortuna ho dimestichezza con i Pc e sto affrontando una causa simile per un mio cliente; ma, ad esempio, come può una persona anziana o che purtroppo non possiede un computer fare un reclamo? Il mio consiglio a queste aziende è di non limitarsi al messaggio o all’applicazione, strumenti inutili se all’estero hai ad esempio problemi di connessione, inoltre, viaggiare con loro non costa più così poco come usavano dire: dovrebbero come minimo fornire degli info point in ogni aeroporto in cui fanno linea per assistere i propri clienti ed evitargli eccessivi disagi».

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