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14 Giugno 2022 - 07:41
Azzerato il gruppo capeggiato dai fratelli Del Re: eseguiti ben undici arresti
NAPOLI. Quattro mesi d’indagine, un tempo estremamente breve, hanno portato all’emissione di ben 11 misure cautelari per traffico di droga: nove arresti in carcere, uno ai domiciliari e uno con obbligo di dimora. Un record che ha una spiegazione giudiziaria ed etica: la guardia di finanza partenopea, che conduceva gli accertamenti con il coordinamento della procura, si fermò perché gli inquirenti capirono che le intercettazioni dimostravano il coinvolgimento di Armando Del Re nel ferimento della piccola Noemi in piazza Nazionale e misero gli atti a disposizione della Dda e della polizia. Era il 3 maggio 2019 e quell’inchiesta sembrava bruciata, ma il lavoro era stato condotto molto bene dai finanzieri del Gico di Napoli (generale Napolitano, colonnello Toma) e ieri si sono raccolti i frutti: l’esecuzione dei provvedimenti restrittivi per i fratelli Del Re e i loro collaboratori nell’organizzazione dedica alla vendita di cocaina e hashish nel Napoletano e a Cattolica.
L’ultimo a finire in carcere è stato Emanuele Pistone, che si è consegnato in serata a Poggioreale. Secondo l’accusa (ferma restando la presunzione d’innocenza fino all’eventuale condanna definitiva) al vertice del gruppo (non un clan, sia ben chiaro) c’erano i fratelli Del Re: Armando detto “’a Pacchiana” e Antonio, collegati alla malavita del quartiere di San Giovanni a Teduccio e figli di un personaggio ritenuto legato agli Amato-Pagano. I due si trovavano già in carcere in quanto presunti responsabili dell’agguato commesso il 3 maggio 2019 in piazza Nazionale teso a uccidere Salvatore Nurcaro (legato ai Reale). L’agguato, scaturito da contrasti sulla gestione delle piazze di spaccio, fallì ma rimase gravemente ferita la piccola Noemi. Anche la nonna fu colpita, ma per fortuna in maniera lieve. Dalle indagini in corso in quel frangente da parte dei finanzieri del Gico di Napoli emersero gli indizi decisivi che contribuirono a individuare i Del Re quali organizzatori ed esecutori del tentato omicidio di Nurcaro.
L’organizzazione criminale capeggiata dai due fratelli, secondo gli esiti investigativi, era una delle più attive nel traffico di stupefacenti nelle principali piazze di spaccio di Napoli e provincia. I rifornimenti avvenivano attraverso autovetture dotate di doppifondi. I successivi approfondimenti investigativi hanno portato anche al sequestro di oltre tre chili di hashish e alla ricostruzione di linee di forniture di stupefacenti a favore di un sottogruppo operante a Cattolica, in Emilia Romagna. Il principale collaboratore dei Del Re sarebbe stato Giuseppe Pistone, che prendeva le direttive dai capi e le trasferiva ai corrieri del la droga occupandosi in prima persona non solo del trasporto ma anche dello stoccaggio della merce. Alle sue dirette dipendenze avrebbero operato due donne: Carmela Chiummiello e Giuseppina Palumbo. Gli accertamenti economico-patrimoniali, portati avanti in parallelo dal Gico, hanno inoltre fatto emergere che la quasi totalità degli indagati sono amche beneficiari del reddito di cittadinanza.
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