Tutte le novità
14 Giugno 2022 - 07:44
Blitz in casa dell’insospettabile Antonio Testa, trovati 4,5 chili di “erba”: ma il gip lo spedisce subito ai domiciliari
NAPOLI. Blitz lampo a Piscinola, i carabinieri scovano un carico di marijuana ancora da tagliare e pronto a invadere le piazze di spaccio della periferia nord di Napoli. Nonostante i quasi quattro chili e mezzo di “erba” trovati nella sua disponibilità, la permanenza in cella di Antonio Testa, 53enne dalla fedina penale immacolata, è però durata molto del previsto. Il colpo di scena si è consumato ieri mattina in sede di convalida, al termine della quale il gip del tribunale di Napoli, sposando a pieno le argomentazioni difensive dei legali del presunto narcos, gli avvocati Domenico Dello Iacono e Agostino Sarnataro, ha deciso di concedere al 53enne il beneficio dei domiciliari.
La retata era scattata alle prime luci di venerdì e a entrare in azione erano stati i carabinieri del nucleo Operativo della compagnia Vomero. Gli investigatori dell’Arma, che ormai da mesi stanno passando al setaccio le basi di spaccio attive tra Scampia e Piscinola, grazie a una fonte confidenziale avevano appreso che in un’abitazione di via cupa della Filanda un uomo custodiva un importante quantitativo di sostanza stupefacente. I riscontri a quella soffiata non si sono fatti attendere. Intorno alle otto del mattino i carabinieri hanno infatti bussato alla porta dell’incensurato, che nel frattempo era già uscito di casa per andare al lavoro, trovando in casa la moglie e la figlia poco più che ventenne. I militari dell’Arma hanno quindi atteso il rientro del sospettato per eseguire la perquisizione, al termine della quale è stato messo a segno il sequestro. Antonio Testa non ha infatti opposto alcuna resistenza e, resosi conto di essere ormai spalle al muro, ha raggiunto la camera da letto, ha prelevato una grossa busta di plastica nella quale erano custoditi quasi 4,5 chili di marijuana e l’ha consegnata agli investigatori.
Nel corso del blitz gli uomini in divisa hanno requisito anche una modesta somma di denaro, circa cinquecento euro, sulla quale sono adesso in corso ulteriori acceramenti. Trasferito nel carcere di Poggioreale, per il 53enne Testa si profilava una lunga detenzione. Una prospettiva, quest’ultima, che ieri mattina si è però clamorosamente ribaltata davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Napoli. In sede di convalida si sono infatti rivelate determinanti le argomentazioni difensive dei difensori di Testa, gli avvocati Domenico Dello Iacono e Agostino Sarnataro, i quali, facendo anche leva sullo status di incensurato del proprio assistito, sono riusciti a dimostrare che gli arresti domiciliari potevano essere una misura cautelare sufficiente a scongiurare la reiterazione del reato. A nulla sono dunque valse le richieste della Procura, che aveva invece invocato la custodia in carcere. Già ieri pomeriggio Antonio Testa ha così lasciato la casa circondariale “Giuseppe Salvia”, per raggiungere l’appartamento in cui attenderà l’eventuale inizio del processo. Proseguono intanto le indagini dei carabinieri per accertare eventuali collegamenti tra il 53enne, che non aveva alle spalle alcun precedente penale, e la criminalità - più o meno organizzata - della zona. Sul punto, il diretto interessato non ha fornito alcuna indicazione.
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo