Cerca

Investita e ridotta in fin di vita, stanata la gang dei “rampolli”

Investita e ridotta in fin di vita, stanata la gang dei “rampolli”

Botte e minacce davanti il ristorante “Cala la Pasta”: latitante Luigi Capuano. Far West ai Tribunali, tre arresti: c’è anche il nipote del boss Patrizio Bosti

NAPOLI. Un “cavallo” su una moto enduro di Gennaro Vitone, “forcellano” con amicizie nel gruppo Contini-Bosti dell’Arenccia, è costato due ferimenti il 15 maggio scorso ai tavolini di “Cala la Pasta” ai Tribunali e ha fatto scattare un’indagine che in tempi rapidi ha portato all’emissione di quattro ordinanze di custodia cautelare: tre eseguite, compresa quella a carico del centauro spericolata, e una non ancora. Nell’inchiesta figurano cinque indagati a piede libero, giovani che hanno avuto un ruolo minore nelle minacce ai testimoni e nell’aggressione fisica a un turista argentini. Di ciò si è reso responsabile (ferma restando la presunzione d’innocenza degli indagati fino a eventuale condanna definitiva) il 19enne Patrizio Bosti, omonimo dello zio ras e figlio di Ettore. Sono stati i poliziotti della Squadra mobile della questura di Napoli (dirigente Alfredo Fabbrocini) a condurre le indagini culminate nel provvedimento restrittivo emesso dal gip del tribunale su richiesta della Dda.

Tutto è cominciato nel tardo pomeriggio del 15 maggio, quando Gennaro Vitone ha perso il controllo della motocicletta che è finita tra i tavolini del ristorante prendendo in piedi Veronica Carrasco intenta a servire i clienti, moglie del titolare che in quel momento si trovava all’interno. La donna è ancora ricoverata in ospedale. A un tavolo c’erano tre amici argentini in vacanza a Napoli, tra cui Carlos Bertossi colpito al volto dalla ruota della enduro nera. Per consentire la fuga a Vitone, e assicurargli l’impunità rispetto al reato di lesioni stradali, in suo aiuto è intervenuto un folto gruppo di amici e conoscenti che ha aggredito verbalmente e minacciato sia il titolare del ristorante che lo chef per indurli a farsi “i fatti propri”.

L’aggressione violenta è scattata nei confronti dei due amici di Carlos, Manuel Roberto Veniselo e il fratello Daniel, impegnati a cercare di evitare che il motociclo venisse prelevato e portato via. Manuel è stato picchiato da Ettore Bosti e minacciato con un coltello da Giorgio Marasco mentre Luigi Capuano (al momento irreperibile) minacciava il gestore Raffaele Del Gaudio, mollandogli uno schiaffo, e il fratello Danilo: «Tu cucini e va’ a cucinà». Altri poi avrebbero partecipato al lancio di tavolini e sedie, alcuni identificati, e altri non ancora. Gli accertamenti degli investigatori della sezione “Nuova Omicidi” della Mobile (coordinati dal vice questore Luigi Vissicchio) sono partiti subito. Attraverso voci confidenziali dal territorio e le indicazioni sulle fattezze fischi dei responsabili si è arrivati all’identificazione di Bosti e Marasco, poi riconosciuti in foto dall’argentino aggredito rimasto a Napoli per un’altra settimana, poi a Vitone e agli altri indagati. Per Vitone, che ha ottenuto i domiciliari, l’accusa è di lesioni stradali con l’aggravante della fuga. I tre destinatari dell’arresto devono rispondere di violenza privata e favoreggiamento personale, aggravati dalle modalità mafiose. La moto è stata trovata nel garage di un parente di Vitone a Forcella e sono in corso accertamenti tecnici..

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori