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19 Giugno 2022 - 07:00
BRUSCIANO Mercoledì sera la rissa per futili motivi tra alcuni giovani: poi uno di loro viene ferito. Decisive le testimonianze
BRUSCIANO. Accoltellamento di Orazio C. in piazza XI Settembre: arrestato 16enne di Pomigliano d’Arco. Il presunto autore del tentato omicidio, questa l’accusa cui dovrà rispondere, è stato catturato in seguito a un’indagine lampo condotta dagli agenti del commissariato di polizia di Acerra, diretto dal vicequestore Stefano Iuorio, anche grazie alle telecamere di sicurezza della zona. È stato individuato e nella sera di giovedì, raggiunto da un’esecuzione di decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minori di Napoli, e allocato in comunità. Migliorano invece seppur gradualmente, le condizioni di Orazio C., il 17enne vittima della brutale aggressione, finito in rianimazione in seguito alle gravi lesioni. I FATTI. Ha 16 anni, poco più che un ragazzino. Un’età che dovrebbe essere fatta di sogni, di amicizie, divertimento e apprendimento. Un’età in cui il futuro dovrebbe essere disegnato con i colori della vita. Invece, Mario, (nome di fantasia) quel futuro ha deciso di dipingerlo con i colori della violenza, del sangue, della sofferenza. Per la sua vittima e per se stesso. A 16 anni, con un modo di fare spavaldo e prepotente e un coltello a serramanico in pugno, ha deciso che un altro ragazzo, un suo coetaneo, colpevole di avere osato ribellarsi alla sua sciocca arroganza, dovesse pagarla cara. Si trovavano in piazza XI Settembre a Brusciano, Mario e un suo amico erano su uno scooter quando hanno quasi investito un 17enne del posto, per l’appunto Orazio, urtandogli il braccio con lo specchietto. Il giovane si è ribellato alla loro spacconeria, richiamandoli. Un affronto inaccettabile per chi è abituato alla sopraffazione. Ne è scaturita una lite, poi Mario ha tirato fuori il coltello e ha colpito l’impertinente senza pietà. Orazio ha perso i sensi in una pozza di sangue mentre il suo aggressore e l’amico si dileguavano. Solo pochi istanti dopo, i due baby delinquenti, in fuga sullo scooter, attivavano una diretta video su TikTok nella quale, con la maglia e le mani sporche di sangue, l’aria spavalda e compiaciuta e un ghigno agghiacciante sul viso, si vantavano di quanto appena compiuto: “Totò, amma abbuffat e curtullat a chill e Brusciano”. Una scena raccapricciante divenuta virale in pochi minuti e che accende i riflettori sulla degenerazione ed il degrado morale cui stanno precipitando troppi giovani e che ci impone un’attenta riflessione su quelle che sono le responsabilità in merito, delle istituzioni e di tutte le parti coinvolte: famiglie, scuola, parrocchie, magistratura e via dicendo. Bisogna tornare ad essere educatori. Servono regole e meno accondiscendenza, servono leggi più severe e probabilmente bisogna cominciare a considerare l’idea di allontanare i minori da certi contesti familiari ed ambientali pericolosi. Oltre alle testimonianze. ad inchiodare i due guappi sul motorino (senza vasco ovviamente) sono state proprie quelle frasi di bieca “soddisfazione, di disumana “gioia” per il gesto compiuto. La morale, peraltro, è uno: evitare sempre, per quanto è possibile di “dare corda” alle teste calde, ad esempio nel traffico.
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