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20 Giugno 2022 - 07:00
Le due piste seguite: scontro con la Sanità o contrasti tra i clan del posto
NAPOLI. In meno di un mese un ferimento e 3 “stese”: la prima il 22 maggio scorso, l’ultima ieri. Nulla di paragonabile agli anni bui delle guerre di camorra, eppure l’allarme ai Quartieri Spagnoli aumenta ogni giorno di più. L’altra notte c’è stata l’ennesimo raid armato senza feriti, in questo caso tra vico lungo San Matteo e via Speranzella, la parte centrale dei vicoli tra via Toledo e corso Vittorio Emanuele più di tutte salita alla ribalta alla cronaca. Cosa stia succedendo è ancora poco chiaro, e diverse ipotesi sarebbero al vaglio degli investigatori, ma è certo che la fibrillazione negli ambienti camorristici non aiuta il boom turistico in città. Si è avuta la prova ai Decumani, i Quartieri non sono da me considerando che spesso vengono attraversati a piedi da turisti a rischio scippo e in zona sono sorti bed & breakfast, case vacanze e locali alla moda specializzati in spritz. Dunque anche ieri notte è scattato l’allarme ai Quartieri per una “stesa”, in aria e senza colpi nei muri o nelle macchine.
A differenza di quanto era successo 24 ore prima in vico lungo Gelso, con i proiettili che si sono conficcati nel muro del palazzo in cui abita Carmine Grammatica. Proprio a quest’ultima vicenda, secondo alcuni esperti investigatori, intendevano rispondere gli autori dell’ultima sparatoria, compiuta probabilmente con una pistola a tamburo perché non sono stati trovati bossoli. Il 22 maggio, giorno in cui si è capito che c’era di nuovo tensione negli storici vicoli, i pistoleri erano entrati in azione in via Banchi allo Spirito Santo. Dunque, si è tornato a sparare ai Quartieri Spagnoli e le piste seguite sono essenzialmente due. Una porterebbe a contrasti sorti tra bande di giovani “quartierani” e un gruppo con base nel Rione Sanità. L’altra alla ripresa delle tensioni tra alcuni clan del posto per il controllo del territorio in chiave attività illecite: Esposito, Saltalamacchia, Masiello, Mazzanti, Mariano, Ricci.
La vicenda più grave risale alla notte del 15 giugno scorso, quando nel mirino è finito nel corso di un agguato non mirato a uccidere un 42enne accostato in passato ai Saltalamacchia: Giancarlo De Gaetano, napoletano della zona con precedenti di polizia ma nessuna accusa a carico per camorra. L’allarme è scattato quando l’uomo, ferito a una caviglia, è giunto al pronto soccorso dell’ospedale dei Pellegrini. I carabinieri si sono precipitati e da una prima ricostruzione, al vaglio degli investigatori, è emerso che gli aggressori sarebbero entrati in azione in via Emanuele De Deo, a poca distanza da via Toledo. Erano in due, uno dei quali armato: quest’ultimo ha sparato più volte, ma ha centrato la vittima in un solo punto, alla parte bassa dell’arto destro.
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