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Internato l’autista kamikaze

Internato l’autista kamikaze

 Il giudice convalida il fermo di Francesco De Luca, ma il 28enne sarà trasferito in un reparto psichiatrico

NAPOLI. L’autista kamikaze che venerdì scorso ha seminato sangue e terrore alle porte della periferia est di Napoli resta ancora dietro le sbarre, ma per lui il giudice per le indagini preliminari ha disposto il trasferimento dal carcere di Poggioreale al reparto psichiatrico della casa di reclusione di Secondigliano. Accusato di duplice tentato omicidio e omicidio, il 28enne Francesco De Luca anche nel corso dell’udienza di convalida celebrata ieri mattina ha fatto completa scena muta, avvalendosi - di fatto - della facoltà di non rispondere. Il pregiudicato di Volla, assistito dall’avvocato Giuliana Arrà, è apparso in uno stato catatonico, se non addirittura alienato: un mutismo imperscrutabile, nel quale il 28enne vollese si trova trincerato ormai da venerdì sera, quando accompagnato dalla madre si è costituito presso la locale stazione dei carabinieri.

De Luca era già da tempo in carico a un istituto di igiene mentale, oltre che al Sert di zona in quanto tossicodipendente. In attesa che la sua effettiva capacità di intendere e volere al momento della “mattanza” venga accertata dagli inquirenti, il gip ha però convalidato il fermo disposto dal pubblico ministero, stabilendo però che il 28enne venga trasferito in una struttura detentiva più adeguata alle sue attuali condizioni di salute: il reparto psichiatrico di Secondigliano, dove attenderà in stato di isolamento gli sviluppi del delicato procedimento a suo carico. La vicenda di cui De Luca si è reso protagonista ha purtroppo avuto esiti drammatici. Dopo aver rubato un furgone, il 28enne si è messo al volante dando vita a un folle “strike” di pedoni costato la vita al 73enne Luigi Guadagno e numerose fratture a due donne.

Fin dal primo interrogatorio il 28enne non ha spiegato perché andasse a forte velocità. Aveva rubato l’automezzo in via Lufrano a Volla per poi abbandonarlo, dopo l’assurda corsa, nel rione De Gasperi di Ponticelli. Un anno prima si era reso protagonista di una vicenda simile, ma senza il tragico epilogo, e per questo era stato condannato a un anno di arresti domiciliari per resistenza a pubblico ufficiale. Prima di ulteriori passi si attende adesso l’esito dell’autopsia sul cadavere di Luigi Guadagno, il 73enne di Cercola molto conosciuto nella cittadina che ha avuto la sfortuna di trovarsi sulla strada del furgone guidato da Francesco De Luca. Il quale si è presentato in serata alla caserma dei carabinieri di Volla in compagnia della madre, ma il 28enne non ha mai risposto alle domande del pm e non ha rilasciato dichiarazioni spontanee. Un mutismo continuato anche con il suo avvocato. Il panico è scoppiato intorno alle 13 di venerdì, quando i numeri di pronto intervento di forze dell’ordine e medici soccorritori sono stati presi d’assalto in pochi minuti da ben sette telefonate, con cui veniva segnalata la presenza di un pirata della strada che stava travolgendo i pedoni. Un’inspiegabile scia di investimenti che solo per un puro caso è riuscita a essere contenuta ai comuni di Cercola e Volla. Nel pomeriggio, quando l’autista kamikaze era ancora ricercato, i carabinieri hanno poi trovato il furgone con il quale erano stati investiti i tre pedoni.

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