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Caro-fitti al Vomero, «resistono solo bar e ristoranti»

Caro-fitti al Vomero, «resistono solo bar e ristoranti»

NAPOLI. Nella crisi del commercio i problemi sono proporzionali alle caratteristiche di quartiere: una imprenditrice, Gilda Ferone (nella foto), ha vissuto da sola i disagi. Si ha la sensazione, che più che aiutare, le istituzioni vogliano la riedizione delle imprese, un po’ come avvenne in Grecia. Al Vomero le grandi firme non sfondano; i fitti aumentano vorticosamente. Gilda imprenditrice dell’ottica, nello stesso tempo ha perso il padre titolare e il negozio stesso.

Come nasce Dieci Decimi e quale fu l’innovazione data da suo padre Vincenzo?

«Negli anni ’80 mio padre aprì il primo negozio a via Scarlatti, dopo essere stato direttore di Salmoiraghi&Viganò a piazza Vanvitelli: desiderava un’attività tutta sua nella Galleria Scarlatti ove adesso c’è Zara. I lavori rallentarono e si aprì altrove, al posto del “Grottino” locanda famosa dei fratelli Giugliano. L’attività fu ceduta a noi e in poco “Dieci Decimi” ebbe 10 sedi in Italia. Mio padre inventò l’occhiale già pronto da vicino».

Poi come sono andate le cose con la crisi e la pandemia, i sussidi del governo?

«Ogni sede divenne indipendente; mio padre gestiva Vomero, Fuorigrotta e Caserta e io lavoravo con lui al Vomero. I fitti aumentavano e nel 2018 triplicarono. Molti cedettero per riaprire altrove. Io e mio padre riaprimmo a via Cimarosa 81 “New Dieci Decimi”. Poi recessione e pandemia sono state la ciliegina e le spese superarono i guadagni. Nessun sussidio promesso; comunque irrisori rispetto alle spese».

Dopo la dipartita recente di suo padre lei è rimasta sola. Voglia di riscatto?

«Mio padre è finito per Covid ed io sono rimasta sola con un dolore enorme: condividevo con lui il lavoro nella sua quotidianità. Una rabbia che si è tradotta in voglia di andare avanti, di mettermi in gioco, di continuare una tradizione. Senza aiuti dalle istituzioni ho cercato un nuovo negozio per iniziare daccapo affrontando burocrazie e costi assurdi».

Cosa significa oggi aprire un nuovo negozio al Vomero?

«Al Vomero i fitti sono pazzeschi, sfiorando livelli improponibili anche per una attività che si concentra in venti metri quadri. La zona del negozio di via Cimarosa era elegante ma con poco passeggio e la sera era anche pericoloso».

Perché ha deciso di aprire un negozio tutto suo in Via Solimena?

«Perché mio padre mi ha insegnato a non arrendermi e saper dare il giusto valore al lavoro e alla propria professionalità fatta di sacrifici».

Quale la situazione attuale delle medio piccole imprese nel quartiere Vomero?

«I fitti sono alle stelle e possono essere sostenuti adesso solo da attività di ristorazione, che durante la pandemia erano in crisi per le restrizioni e i mancati ristori che non sono arrivati».

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