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Rapito a Soccavo da un commando, c’è l’ipotesi della vendetta trasversale

Rapito a Soccavo da un commando, c’è l’ipotesi della vendetta trasversale

La faida di Pianura dietro la scomparsa di Andrea Covelli: via agli interrogatori

NAPOLI. A 36 ore dal sequestro di Andrea Covelli purtroppo è rimasta in piedi soltanto la pista della criminalità organizzata. Secondo gli investigatori, che temono un caso simile alla lupara bianca di 22 anni fa costata la vita a Giulio Giaccio, il 27enne potrebbe aver subito una vendetta trasversale nell’ambito della guerra tra i due clan di Pianura: i Carillo-Perfetto e gli Esposito-Marsicano-Calone, eredi rispettivamente dei Marfella e dei Mele. Probabilmente il giovane, nelle intenzioni dei rapitori, doveva soltanto essere intimidito violentemente, non ucciso. Qualcosa però sarebbe andato storto. Di certo è caduta l’ipotesi di un allontanamento volontario ed è poco credibile che si trovi in un appartamento ferito. Le speranze di trovare vivo Andrea Covelli dunque si affievoliscono sempre di più, anche se la speranza è l’ultima a morire e i congiunti non si arrendono. Mentre i poliziotti della squadra mobile della questura con i colleghi del commissariato San Paolo stanno mettendo a soqquadro gli ambienti camorristici di Pianura, con perquisizioni e controlli a raffica alla ricerca di qualsiasi indizio utile. L’attività investigativa contemporaneamente è finalizzata a ricostruire le ore immediatamente precedenti alla scomparsa del giovane. Diverse persone ieri sono state interrogate tra familiari e amici del 27enne, che alle 2 di mercole dì è andato in moto a Soccavo per comprare dei cornetti. Le immagini di due telecamere inquadrano il momento in cui è stato costretto a cedere lo scooter, poi si perde ogni traccia dello scomparso, comunque tornato a Pianura insieme con i due rapitori. «Era uscito per comprare dei cornetti per un’amica e non è più tornato: stiamo vivendo un incubo, rivoglio mio figlio vivo o morto», continua a ripetere Rosaria Vicino, madre di Andrea. La donna, incensurata così come il marito, è la sorella di Antonio Vicino detto “Tonino lemon”, ras di Fuorigrotta ucciso in un agguato di camorra nel 2000. Un fratello del 27enne scomparso, Antonio, in passato è stato accostato agli ambienti dei Carillo-Perfetto. Due anni fa fu arrestato per droga, poi non ha avuto più problemi con la giustizia. Secondo quanto racconta la madre, Andrea era fermo, in sella al suo scooter, in attesa che si presentasse la sua amica, quando è stato affiancato da un altro scooter sul quale c'erano 2 persone. «A vedere le immagini sembrava una rapina, gli hanno preso il telefono e il portafogli. Poi il passeggero si è messo alla guida della moto di mio figlio di Andrea e l'altro se l'è caricato sulla sua. Poi si è persa ogni traccia». Andrea Covelli è incensurato, lavora in un autolavaggio e non ha alcun legame con la criminalità. Due ore prima della scomparsa, un corteo di persone armate avrebbe attraversato via Torricelli (zona sotto l’influenza dei CarilloPerfetto) senza sparare. Uno dei partecipanti avrebbe gridato una frase inquietante: «Domani piangerà una famiglia». Nella strada da mesi avvengono stese e agguati e il commissariato Pianura ha sequestrato molte armi compiendo arresti di spacciatori

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