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05 Luglio 2022 - 08:04
NAPOLI. I ras che per mesi hanno tenuto sotto scacco il quartiere Miano tornano alla sbarra per la conclusione del processo di secondo grado e quella che ne viene fuori è una raffica di sconti. Dopo la stangata rimediata nel rito abbreviato, limitano i danni i capi e i gregari del clan Cifrone, a gran parte de quali i giudici della quarta sezione della Corte d’appello di Napoli hanno concesso le attenuanti generiche o prevalenti sulle aggravanti. Premiato dunque il lavoro del collegio difensivo (costituito tra gli altri dagli avvocati Domenico Dello Iacono e Antonella Regine), che ha ottenuto il seguente verdetto: Gaetano Cifrone (nella foto), 16 anni; Luigi Cifrone 15 anni e 8 mesi; Salvatore Cifrone (padre di Luigi Cifrone), 8 anni; Luca Covelli (collaboratore di giustizia), 6 anni e 4 mesi; Assunta Covelli (sorella di Luca), 4 anni e 8 mesi; Stefano Di Fraia (difeso da Gandofo Geraci), 8 anni e 10 mesi; Umberto Fiorillo, 5 anni e 8 mesi; Gaetano Gervasio, 11 anni; Marco Guerra, 11 anni; Francesca Iacopo, 9 anni e 4 mesi; Giuseppe Marciello, 8 anni e 10 mesi; Ciro Milano, 8 anni e 10 mesi; Pasquale Scotto, 2 anni e 10 mesi; Raffaele Scotto, 1 anno e 9 mesi; Martino Fuiano, 3 anni e 4 mesi; Gaetano Tipaldi, 10 anni; Salvatore Scarpellini 3 anni; mentre Luigi Staiti (difeso da Antonella Regine), 6 anni. Gli imputati erano, a vario titolo, accusati di associazione per delinquere di tipo mafioso, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, armi ed estorsione. Fatta eccezione per alcune condanne inferiori alle aspettative della Procura, su tutte quelle dei due Scotto, il verdetto emesso dal gip in primo grado non aveva soddisfatto le aspettative delle difese. In quel frangente, infatti, gli imputati avevano rimediato condanne a dir poco severe. Anche in appello, il 10 maggio scorso, il procuratore generale aveva invocato la conferma di tutte le diciannove condanne di primo grado. La cosca con base nel popolare quartiere della periferia nord era in particolare indiziata di aver messo a segno una raffica di estorsioni per assumere il controllo degli affari criminali nella zona. Una feroce strategia criminale che vide il clan contrapporsi per mesi al rivale gruppo Balzano
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