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06 Luglio 2022 - 14:11
Un intervento di esofago-colon plastica è stato eseguito all'ospedale pediatrico Santobono di Napoli su un piccolo paziente di 5 anni arrivato dall'Ucraina. La delicata operazione è stata eseguita dall'equipe del dottor Giovanni Gaglione, direttore dell'Unità operativa complessa di Chirurgia pediatrica dell'Aorn Santobono-Pausilipon. Dmytrii, questo il nome del piccolo paziente, è arrivato al polo pediatrico di Napoli dall'ospedale di Mariupol grazie a un corridoio umanitario.
E affetto, dalla nascita, da atresia dell'esofago, una patologia congenita rara che provoca una malformazione dell'apparato digerente superiore che impedisce il passaggio di qualsiasi sostanza dalla bocca allo stomaco e che comporta, tra l'altro, il rischio di inalazione di saliva nelle vie respiratorie. Dalla nascita, infatti, è alimentato esclusivamente con un sondino che, attraverso una stomia addominale, porta direttamente nello stomaco.
«L'esofago mancante è stato ricostruito utilizzando un tratto di colon ascendente che è stato fatto passare dietro lo sterno fino al collo», spiega il dottore Gaglione. «L'intervento è stato lungo ed estremamente delicato ma, in assenza di complicazioni, consentirà al bimbo di avere una vita normale e, dopo una adeguata riabilitazione, di iniziare finalmente a mangiare cibi solidi».
Rodolfo Conenna, direttore generale dell'Aorn Santobono-Pausilipon, aggiunge: «Il piccolo già in passato era stato sottoposto a un intervento chirurgico che, purtroppo, non era risultato risolutivo e sarebbe dovuto essere operato nuovamente in Ucraina, quando è esploso il conflitto. Grazie alle associazioni attive sul territorio è stato possibile il suo trasferimento e, immediatamente, è stato preso in carico dal nostro personale. Ad accompagnarlo in questo delicato percorso c'è la mamma, ospitata presso gli alloggi della Fondazione Santobono-Pausilipon».
«In questi mesi, su impulso della Regione Campania e del presidente De Luca, abbiamo assistito circa un centinaio di piccoli profughi arrivati da noi con mezzi di fortuna e abbiamo aderito ai corridoi umanitari per assicurare continuità assistenziale a pazienti affetti da patologie oncologiche o croniche. Purtroppo ci troviamo di fronte a un conflitto che potrebbe durare ancora a lungo ed è fondamentale dare ognuno il proprio contributo. Assicurare cure e assistenza a chi arriva dalle aree colpite dalla guerra è una delle nostre priorità» conclude Conenna.
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