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Pestaggi e voto di scambio, indagati politici e camorristi

Pestaggi e voto di scambio, indagati politici e camorristi

Due arresti nel clan De Micco di Ponticelli, ma c’è un latitante. Sotto inchiesta anche il consigliere regionale Carmine Mocerino

NAPOLI. Le elezioni regionali dietro l’angolo, due misteriosi faccendieri alle prese con una sospetta compravendita di voti e un clan pronto a tutto per impedire che sul “proprio” territorio, Ponticelli, qualcuno si permetta di fare affari senza pagare dazio. Sono queste le micce che hanno innescato l’ultima, dirompente inchiesta giudiziaria condotta dalla Procura di Napoli. Nel mirino dei pm è così finito ancora una volta lo spietato cartello De Micco-De Martino, già protagonista della faida ancora in corso con i De Luca Bossa-Minichini-Casella, e soprattutto due volti noti della politica locale: il consigliere regionale di maggioranza Carmine Mocerino e il consigliere comunale di Cercola Giuseppe Romano: entrambi sono indagati a piede libero per voto di scambio. Le manette ai polsi si sono invece strette per Mario Chiummiello, 34enne ritenuto organico al clan degli “Xx”, mentre è fin qui riuscito a sfuggire all’arresto l’altro destinatario dell’ordine di cattura, il 33enne Pasquale Ronza, alias “Calimero”. Le indagini hanno preso piede grazie alle scottanti dichiarazioni rese dall’ex ras Rosario Rolletta “’o friariello”, pentitosi alla fine del 2020 dopo aver scoperto che il proprio clan di appartenenza, i De Micco-De Martino, era pronto ad assassinarlo. Proprio Rolletta, ferma restando per tutti i soggetti coinvolti la presunzione di innocenza fino a prova contraria, ha rivelato agli inquirenti della Dda l’estorsione, con tanto di pestaggio, perpetrata il 20 settembre del 2020 ai danni del 47enne Ciro Bisogni, indicato dal collaboratore di giustizia come l’intermediario che in occasione dell’ultima tornata elettorale per Palazzo Santa Lucia avrebbe acquistato voti per conto di alcuni candidati e in particolare di Carmine Mocerino. Nel corso di quella giornata, Bisogni - anch’egli indagato, ma senza alcuna misura cautelare a carico - sarebbe stato intercettato dagli uomini del clan De Micco-De Martino mentre si stava “dando da fare” davanti a una scuola di Ponticelli. A occuparsi del suo prelievo sarebbe stato Mario Chiummiello, il quale l’avrebbe accompagnato nell’abitazione dell’allora capozona Rosario Rolletta. Entrato in casa di “’o friariello”, Pasquale Ronza avrebbe quindi aggredito il faccendiere non autorizzato, riducendolo a una maschera di sangue. Capite le intenzioni del ras, Bisogni avrebbe quindi consegnato nelle mani dei suoi aguzzini la somma di mille euro, che sarebbe stata poi divisa tra i responsabili del raid. Le dichiarazioni di Rolletta e le successive intercettazioni ambientali e telefoniche hanno quindi consentito agli inquirenti della Procura distrettuale antimafia di risalire anche agli altri presunti partecipi all’affare. Per la sola accusa di voto di scambio risultano infatti indagati a piede libero, oltre a Mocerino, esponente del gruppo consiliare De Luca Presidente, anche il consigliere comunale di Cercola, Giuseppe Romano, Ciro Bisogni, cioè la vittima del pestaggio, Giuseppe Castiello e il 57enne Pasquale Ariosto: anche quest’ultimo, stando sempre alla ricostruzione della pubblica accusa, avrebbe raccolto voti nel periodo prelettorale. Raccolti sufficienti elementi indiziari, la Procura ha così ottenuto l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Chiummiello e Ronza. Il primo, difeso dall’avvocato Luiti Martano, è stato subito individuato e ammanettato, mentre “Calimero” è riuscito invece a sottrarsi alla retata ed è ricercato in tutta la città da ormai due giorni.

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