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07 Luglio 2022 - 15:24
Il Garante dei detenuti, Ciambriello, accusa: «Com'è possibile che non vengano applicate misure cautelative»
NAPOLI. «Tenere in carcere un ultranovantenne, già da quattro anni in carcere, e un obeso di 270 chili, con problemi cardiopatici, riconferma che nel nostro Paese c'è una cultura giuridica grezza e retrograda, che non tiene minimante conto dei dettami della Costituzione». Lo dichiara il garante campano dei diritti delle persone sottoposte a misura restrittiva della libertà personale, Samuele Ciambriello, che nelle ultime ore si sta occupando di due detenuti, entrambi ristretti nel carcere di Poggioreale, che si trovano in una condizione da lui definita «paradossale. Come fa una persona con un problema tanto serio quale l'obesità e la cardiopatia a rimanere dietro le sbarre, nell'indifferenza di tutti? Mario - racconta Ciambriello - è un detenuto che pesa 270 chili, soffre di problemi cardiaci ed ha anche diverse fratture, non entra nella cella, ha sfondato due letti, sia in carcere che in ospedale, dove era stato ricoverato due settimane fa. Come fa ad essere ancora sottoposto alla custodia in carcere? Come è possibile che non venga applicata una misura alternativa?».
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