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Turismo e opportunità di occupazione, confronto a Napoli

Turismo e opportunità di occupazione, confronto a Napoli

Necessità di fare rete e dialogare tra istituzioni, sindacati e imprese per combattere l’improvvisazione che, nel mondo del turismo, produce molti danni alla reputazione delle città meridionali, ed in particolare di Napoli e della Campania, riducendo la loro capacità di “estrarre” ricchezza dagli enormi giacimenti culturali, artistici e paesaggistici esistenti. È questo il messaggio che arriva dal convegno “Il turismo come opportunità di occupazione per il Mezzogiorno – Lotta al lavoro precario, povero e sommerso: prospettive e proposte”, che si è tenuto al Castel dell’Ovo, organizzato dalla Filcams Cgil.

L’iniziativa è l’ultima tappa di “Destinazione Sud” con la quale la Federazione italiana dei lavoratori del Commercio, Turismo e Servizi ha portato la discussione sul futuro del settore in tante città del Mezzogiorno, nell’ambito del ciclo nazionale di incontri “Il nostro turismo”.

Per il Segretario generale della Filcams di Napoli e Campania, Luana Di Tuoro, «è sbagliato quando imprese e sindacati si rivolgono alle istituzioni in maniera autonoma, senza prima confrontarsi tra di loro. Anche perché, in questo campo, è facile cadere in semplificazioni. Non esiste “il turismo” ma esistono “i turismi”: il raggio di attività comprese in questo settore è, infatti, molto ampio e variegato, ed altrettanto specifiche sono le competenze richieste ai tanti lavoratori che operano in questi comparti. Lavoratori – ha spiegato – che vanno formati, puntando su una sempre maggiore professionalizzazione, ma dei quali bisogna anche capire le esigenze, economiche e di vita, garantendogli diritti e tutele spesso negati.»

Per il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, «bisogna rivedere i meccanismi di reclutamento delle persone, la durata dei contratti stagionali, le tutele che vengono messe in campo perché questo ci può aiutare ad allargare la platea degli occupati in un settore importante per la città e per l’area metropolitana», ha sottolineato, auspicando l’apertura, su questi temi, di «una discussione a livello nazionale». Per Fabrizio Russo, segretario nazionale della Filcams, però, «non basta rimandare la palla al livello nazionale perché tanto c’è da fare, e si può fare, anche a livello locale.» Su questo punto, il presidente di Federalberghi Campania, Costanzo Iaccarino, lancia un’accusa: «Le istituzioni parlano molto di turismo ma, quando c’è da confrontarsi in maniera concreta sui provvedimenti, in tanti scappano.»

Per la presidente della sezione Turismo dell’Unione industriali d Napoli, Gianna Mazzarela, «il Covid ha portato una doppia insicurezza, quella delle imprese, che hanno paura di investire perché non sanno quale futuro hanno davanti, e quelle di molti lavoratori che, per paura dell’epidemia, hanno preferito lasciare il lavoro. Un problema che si può risolvere solo con il dialogo tra le parti sociali e le istituzioni.»

Per il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, «la polemica sulla mancanza di personale nel settore della ristorazione e della ricezione va rispedita al mittente perché, se si offre lavoro sottopagato, non riconosciuto e non vengono rispettati contratti di lavoro e diritti, non riusciremo mai a superare le difficoltà. Bisogna ricordare – ha affermato - che il vero braccio armato del turismo sono i lavoratori e le lavoratrici, che vanno tutelati.» Dai dati forniti dalla ricercatrice Michela Cerimele e dal direttore dell’Ispettorato del Lavoro Sud Italia, Giuseppe Cantisano, è emersa infatti una realtà in cui sono molto diffusi precariato e lavoro nero.

«La ripresa che sta vivendo il settore non può essere la scusa per non fare le riforme necessarie e affrontare i nodi irrisolti», ha dichiarato Fabrizio Russo della Filcams. Lo stesso sindaco Manfredi ha sottolineato come in città vadano potenziati i servizi, e quindi il personale, dedicati all’accoglienza e alla sicurezza perché non sono sufficienti a far fronte al forte incremento di presenze registrato a Napoli nelle ultime settimane. Una buona notizia arriva dal subcommissario del SIN Bagnoli-Coroglio, Dino Falconio, che prevede tempi relativamente brevi per la bonifica degli arenili di Bagnoli, mentre per i fondali marini, ha chiarito, «servono enormi investimenti e bisogna aspettare ancora.»

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