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Uccisa da baby rapinatori, «Mia madre ammazzata di nuovo»

Uccisa da baby rapinatori, «Mia madre ammazzata di nuovo»

Riduzione di pena di dieci mesi, da 7 anni a 6 anni e due mesi, braccialetto elettronico e domiciliari, con affidamento a un’associazione presso la quale svolgerà anche attività di volontariato: L.F., ora ventenne, fu protagonista, un anno fa, a Napoli, di una rapina finita malissimo, con la morte di una delle vittime, Patrizia Petrone, titolare della Antica Pizzeria Gianni e Genny di salita Tarsia, consumatasi nella tarda serata del 17 luglio in via Salvator Rosa.

Adesso i giudici della Corte di Appello su istanza del suo avvocato, Carla Maruzzelli, gli concedono una possibilità di redenzione. 

Patrizia Petrone viaggiava su uno scooter guidato dalla nipote quando subì il tentativo di rapina: cadde violentemente sull’asfalto e riportò ferite alla testa. Venne ricoverata in ospedale dove morì, sette mesi dopo, il 22 febbraio di quest’anno all’età di 64 anni. In occasione del suo partecipatissimo funerale, in molti chiesero pene durissime per i due baby rapinatori.

I parenti della vittima si sono rimasti atterriti e si sono rivolti al consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli che sabato 16 luglio alle 12,30 farà un incontro pubblico con i familiari presso la Pizzeria Gianni E Genny.

«Hanno ammazzato mia madre ancora una volta. La vita delle persone perbene e innocenti vale davvero poco per la giustizia italiana. Già la precedente condanna - spiega Gennaro Russo figlio della vittima - era davvero bassa adesso l'hanno ulteriormente ridotta. Ma questi giudici non capiscono la sofferenza delle famiglie delle vittime? Possibile mai che loro non abbiano sensibilità alcuna verso chi subisce tali atrocità? Noi nostra madre non la vedremo più mentre i suoi aguzzini se la sono cavata praticamente con una pacca sulla spalla. Di fatto la legge italiana sta dicendo che la vita degli innocenti vale molto poco. Oramai la pena è per i familiari delle vittime che non vedranno più i loro cari non per i criminali». 

«Uno dei due assassini della signora Petrone a cui hanno ridotto la pena aveva già precedenti di Polizia ma ovviamente ha continuato a delinquere finchè non ha ammazzato una povera donna. Adesso praticamente sconterà una pena lievissima e molto breve. La domanda che dobbiamo farci è: quanto potranno ancora sopportare le famiglie delle vittime innocenti? Si rischia la giustizia fai da te. Ogni giorno le cronache locali sono piene di notizie di gente che viene uccisa, aggredita, stuprata, sfregiata e dei loro carnefici che se la cavano al massimo con pochi giorni di carcere. Nessuna rieducazione potrà mai esserci se chi commette il crimine non paga la sua pena senza sconti» dichiara il consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli. 

 

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