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Camorra, il dispetto del ras dietro la faida di Pianura

Camorra, il dispetto del ras dietro la faida di Pianura

NAPOLI. «Carlo Esposito litigò con il figlio di Vitale Perfetto (“Petto d’acciaio”) perché quest’ultimo voleva una quota della piazza di spaccio e invece Esposito voleva corrispondergli solo una mesata. Si ruppero i rapporti ed Esposito iniziò a lavorare con Antonio Calone, nel frattempo scarcerato, facendo droga ed estorsioni a Pianura. Così avvenne la scissione». Il 27 aprile 2021 è stato il pentito Yuseff Aboumouslim, nipote del ras Massimiliano Esposito “’o scognato”, a mettere nero su bianco le ragioni della rottura all’interno del clan di Pianura.

Nel 2020, secondo la ricostruzione del collaboratore di giustizia, Carlo Esposito e Vitale Perfetto, detenuto e padre di Mattia, i rapporti erano ancora buoni e il primo mandava i soldi al secondo in quanto carcerato. Ma poi avvenne il litigio per la gestione della piazza di spaccio e il ritorno in libertà di Antonio Calone, cugino dell’omonimo boss di Posillipo e legato agli Esposito di Bagnoli, coincise con la nascita del nuovo gruppo con l’adesione dei Marsicano. Un clan collegato ai Mele, così come i Carillo-Perfetto rappresentano la continuazione dei Pesce-Marfella.

Con la premessa che le persone citate vanno ritenute estranee ai fatti narrati fino a prova contraria, ecco altri passaggi del verbale d’interrogatorio di Aboumouslim, che ha ricordato come sulla piazza di spaccio premessero anche Umberto Loffredo e Maurizio Legnante “’o talebano”: «Anthony e Lucio Musella si recarono a Pianura perché Legnante e Loffredo facevano stese nella piazza di spaccio di Antonio Calone. Il quale chiese a me e a Musella di riferire a Massimiliano Esposito se poteva mandare qualche persona che intervenisse a sua difesa».

«Musella e Lopes, con la motocicletta di quest’ultimo, la stessa utilizzata per il ferimento di Scodellaro, si appostarono ma quella sera non si fece vivo nessuno. Successivamente io feci una videochiamata con Maurizio Legnante, dicendogli che non doveva più avere a che fare con le “stese” di Pianura e che mio zio Massimiliano Esposito sarebbe intervenuto per ricomporre la situazione. Maurizio Legnante agiva in quel modo in quanto molto legato a Vitale Perfetto, alias “Petto d’acciaio” allora detenuto, il quale si lamentava del fatto che i Calone non mandassero in carcere i soldi per mantenerlo».

Pianura stava diventando una pericolosa polveriera, ma lo Stato ha piazzato la propria bandiera sul territorio con un’importante operazione che ha decapitato i Carillo-Perfetto e i Calone-EspositoMarsicano. In 30 sono finiti in manette per associazione camorristica, armi e traffico di droga ed è stato anche risolto il caso del tentato omicidio di Francesco Divano.

Per 29 indagati le manette si sono strette subito mentre il trentesimo, Ciro Marsicano, si è arreso l’altro ieri pomeriggio. All’appello con la giustizia ora mancano in quattro. Tra i destinatari delle ordinanze di custodia cautelare c’è Antonio Covelli, fratello di Andrea torturato e ucciso dai nemici di camorra il 29 giugno scorso.

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