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18 Luglio 2022 - 16:36
NAPOLI. La spiaggia delle Monache a Posillipo continua a essere al centro delle polemiche. Dopo le manifestazioni contro la decisione di tornare al numero chiuso delle scorse settimane, l’area torna infatti nell’occhio del ciclone. A generare nuovi dibattiti è stata anche la decisione, prevista anch’essa dalla delibera del Comune, di vietare l’ingresso alla spiaggia a chi ha meno di 18 anni se non accompagnato da un adulto.
Come se non bastasse a destare preoccupazioni tra i cittadini e le associazioni del settore sono anche le condizioni igienico sanitarie del posto e la mancanza di servizi igienici che obbligano i fruitori della spiaggia a rivolgersi ai lidi privati. A lanciare l’appello è stato Carmine Meloro, presidente del Comitato civico pescatori sportivi di Napoli, porto e molo San Vincenzo.
«Da qualche giorno sono iniziati i controlli che vietano addirittura l’ingresso ai minori di 18 anni, quasi come se la spiaggia fosse diventata una tabaccheria- commenta indignato- Ancora nulla però è stato fatto per garantire a tutti i servizi pubblici che ancora oggi mancano alla spiaggia delle Monache. Parliamo di bagni pubblici, delle docce, delle fontanine o dei cestini per differenziare i rifiuti che a fine giornata costellano la riva. Al momento per qualsiasi servizio, anche se si ha semplicemente bisogno di andare al bagno, si è costretti a ricorrere al lido privato».
A quest’elenco Meloro aggiunge anche l’assenza di una rampa o di un ascensore che possa permettere l’accesso anche alle persone con disabilità. «Questa richiesta, in considerazione della presenza di sole scale nell’area, era già stata avanzata dalla nostra associazione durante la giunta de Magistris nel primo Evento Mare che realizzammo con la Polizia dei fondali insieme alla Guardia di Finanza e ai Carabinieri subacquei - racconta Meloro- Dall’epoca però non è mai stato fatto nulla».
In merito alla questione della sicurezza e dell’ordine pubblico che ha portato alla decisione di vietare l’accesso ai minori non accompagnati, il presidente del comitato ha affermato: «Già qualche tempo fa avevamo proposto la vigilanza costiera con la nostra associazione insieme al supporto della Finanza e dei Carabinieri. Sarebbe possibile allertare anche le associazioni di protezione civile e no profit per garantire più controlli e permettere a tutti, grandi e piccini, di godere delle spiagge pubbliche. Occorre riorganizzare tutti gli accessi, mettere a disposizione di tutti i cittadini i servizi necessari perché in queste condizioni l’unica cosa da fare è chiudere la spiaggia».
In realtà, spiegano anche dalla Capitaneria, il problema dei minori è legato anche al fatto che non vi è sorveglianza specifica sulla spiaggia e la responsabilità di un minore, in caso, di incidente, deve ricadere su un maggiorenne. Così come per evenienze come alterchi o danneggiamenti. La cosa ha avuto molto risalto dopo la rissa a colpi di caschi avvenuta qualche settimana fa. «
Ma non è solo per questo - precisa Vanda de Lucia del Comitato Per Posillipo - Ieri mattina, per esempio, il vigilante del bagno Ideal ha dovuto spiegare ad un gruppetto di ragazzini perchè non poteva permettere loro di scendere sulla piccola spiaggetta di fronte palazzo Donn’Anna in quanto avevano già raggiunto il numero limite di 24 persone. Purtroppo non siamo in gradi di consentire un accesso libero, abbiamo già visto cosa succede. Manca l’educazione civica al vivere comune»
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