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19 Luglio 2022 - 18:33
NAPOLI. Il caos sulle nomine delle giunte municipali non si placa. Ultimo caso in ordine di tempo, nonostante l’individuazione degli assessorini, riguarda la tenuta della maggioranza di centrosinistra alla Quarta Municipalità San Lorenzo-Vicaria-Poggioreale-Zona industriale ora appesa a un filo. Nella seduta di consiglio di ieri, infatti, ben 9 componenti della compagine della presidente Maria Caniglia appartenenti a 5 gruppi – Pd, Movimento 5 Stelle, Europa Verde, Centro Democratico e Noi Campani per la Città - hanno abbandonato l’aula facendo mancare il numero legale e aprendo di fatto una crisi di maggioranza.
Alla base del gesto politicamente rilevante, destinato a non esaurirsi in poco tempo, sostanzialmente due fattori che appaiono intrecciati. Primo: la mancata piena condivisione delle scelte degli assessorini quali Raffaella Guarracino (Welfare) in quota Pd e Pietro Russo (Sport) di Noi Campani per la Città.
L’altro, Salvatore Como (Patrimonio), è in quota Manfredi Sindaco il cui gruppo invece è rimasto in aula. Secondo: la battaglia per riempire la casella della vicepresidenza, che come è noto deve andare a un membro dell’assise, ancora adesso vacante e dopo gli ultimi sviluppi diventa ancora più importante per le liste accaparrarselo.
Ad abbandonare anzitempo il consiglio di ieri 3 consiglieri del Pd su quattro: il capogruppo Alessandro Gallo, Giovanni Borriello e Vincenzo Borriello che non sembrano aver condiviso il percorso della nomina della Guarracino, dell’area del capogruppo regionale democrat Mario Casillo. È invece rimasto in aula Salvatore Esposito anche lui casilliano.
Ad uscire anche Pietro Vitiello, Claudio Esposito e Nunzia Esente di Europa Verde. Ferdinando Apice di Noi Campani per la Città (l’ex presidente Giampiero Perrella è risultato assente per motivi personali) lista che esprime in giunta Russo. Rossella Pacella di Centro Democratico e Marco Di Domenico e Simona Cotugno del 5 Stelle ma non (l'ormai ex) capogruppo Roberto Sarno passato alla componente del Ministro degli Esteri Luigi Di Maio Insieme per il Futuro. Che la nomina della giunta alla Quarta Municipalità, ma il discorso può essere esteso altrove, abbia lasciato strascichi politici lo conferma il capogruppo municipale del Partito Democratico Alessandro Gallo.
«Premesso che siamo stati eletti in maggioranza e rimaniamo maggioranza condividendo il programma politico della presidente Caniglia, la questione è come si è arrivati alla scelta dell’assessorino del Pd. Un mese fa – ricorda Gallo – quando Manfredi chiese un’accelerazione sulle nomine delle giunte municipali in una riunione del Pd avevamo compreso che dalla segreteria provinciale la palla era passata anche al partito territoriale. Non mi pare sia andata così e quindi mi chiedo: la Guarracino, contro la quale non ho nulla, è stata scelta dalla presidente Caniglia o dal Pd provinciale? Chiediamo semplicemente chiarezza su questo».
Le manfrine politiche, al dire il vero, riguardano anche altre Municipalità in cui si è faticosamente raggiunto l’obiettivo del varo delle giunte. Tornando alla Quarta, duro è il commento dei consiglieri d’opposizione Armando Simeone (Con Bassolino sindaco) e Carmine Stabile (Alessandra Clemente sindaco). In aula, «tra l’indignazione abbiamo ascoltato vere bordate verso la Presidente e il manuale ‘cencelli’ usato. La Presidente tragga le conseguenze non può governare senza 5 partiti. Altro che ‘partire in 4. Qui hanno fuso il motore».
Rimanendo in scia del “manuale Cencelli’’, il posto di vicepresidente che sembrava appannaggio del Movimento 5 Stelle, dopo la fuoriuscita di Roberto Sarno non è affatto certo A rivendicare il posto, visto il peso numerico e politico, è proprio il Partito Democratico che nonostante i distinguo ha eletto quattro consiglieri.
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