Tutte le novità
20 Luglio 2022 - 07:30
NAPOLI. Due ombre si allungano minacciose sul quartiere Pianura, da mesi dilaniato da una faida all’ultimo sangue tra due cartelli di camorra pronti a tutto pur di accaparrarsi il controllo delle piazze di spaccio di droga. Se è vero infatti che la scorsa settimana le forze dell’ordine hanno messo a segno un importante blitz con ben trenta arresti, all’appello mancano ancora quattro indagati e tra questi alcuni sono inquadrati dagli inquirenti titolari dell’inchiesta come soggetti di massima pericolosità.
In attesa che gli uccel di bosco vengono finalmente stanati - ma le ricerche sembrano al momento tutte in salita - la tensione nel quartiere da qualche giorno è tornata a salire. A partire dallo scorso fine settimana, voci confidenziali, puntualmente raccolte dagli investigatori, hanno riferito di diverse incursioni di uomini armati che in sella a potenti scooter hanno attraversato via Evangelista Torricelli, roccaforte del gruppo Carillo-Perfetto.
Le indagini sono ancora in corso, ma stando agli elementi fin qui emersi le paranze sarebbero partite dalla zona via Comunale Napoli, enclave del rivale clan Esposito-Marsicano-Perfetto, che a questo punto potrebbe aver deciso di dare un’ulteriore prova di forza agli storici nemici, dimostrando di essere ancora presente sul territorio nonostante gli importati arresti subiti. Ad ogni modo mancano ancora all’appello alcuni indagati eccellenti: su tutti spicca il nome di Antonio Carillo, emergente ras del gruppo di via Torricelli, di cui sembra essersi persa ogni traccia.
Stessa sorte per Antony Manuel Lopes, giovanissimo esponente degli Esposito-Marsicano dal grilletto facile, che pochissimi giorni prima della retata aveva ottenuto una clamorosa assoluzione, con tanto di scarcerazione, nell’ambito di un altro procedimento.
Da quel momento pare che il giovane non abbia più fatto ritorno a Pianura. Latitante, infine, anche Cesare Divano, inquadrato dagli inquirenti come il titolare di una prolifica base di droga. Per gli indagati già finiti in manette si sono invece ormai quasi del tutto conclusi gli interrogatori di garanzia innanzi al gip.
La gran parte di loro ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere alle domande del giudice. È il caso del giovane ras Emanuele Marsicano e dello zio Ciro Marsicano, entrambi difesi dall’avvocato Mauro Zollo, che non hanno profferito parola. Il capopiazza Francesco Divano, anch’egli assistito dal penalista Zollo, ha invece ammesso le proprie responsabilità in ordine all’accusa di spaccio, ma ha respinto ogni scenario che lo vedeva inquadrato all’interno di un’organizzazione strutturata.
Insomma, sarebbe stato - a suo dire - un battitore libero. In precedenza era stato invece il turno del presunto boss Carlo Esposito, dominus del cartello di via Napoli, il quale, difeso dall’avvocato Luca Mottola, ha deciso di non rispondere ai quesiti del gip. In attesa che i quattro irreperibili vengano finalmente individuati, la palla passa intanto al Riesame, dove potrebbero maturare i primi colpi di scena.
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo