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23 Luglio 2022 - 11:34
Agguato nel fortino degli Aprea, commando spara contro un ragazzino. Intanto il killer Antonio Pipolo si pente, ma i ras del clan De Micco sono già in fuga
NAPOLI. Se non è l’inferno in terra poco ci manca. La periferia est di Napoli, sempre più stretta nella morsa della camorra, continua a bruciare e il bilancio dell’ennesima notte ad alta tensione è a dir poco pesantissimo. Se negli ultimi giorni il fronte di guerra si era focalizzato sul quartiere Ponticelli, adesso le fibrillazioni potrebbero essersi spostate nella confinante Barra. È qui, infatti, che poco dopo la mezzanotte di ieri un ragazzino di appena sedici anni è stato ferito a colpi di pistola in circostanze ancora tutte da chiarire. La giovanissima vittima, centrata da un colpo di pistola al gluteo, si trova adesso ricoverata all’Ospedale del Mare, ma per fortuna non è in pericolo di vita. Caos totale anche a Ponticelli, dove all’indomani della notizia del pentimento di Antonio Pipolo, il killer del clan De Micco responsabile dell’omicidio di Carlo Esposito “Kallon” e dell’innocente Antimo Imperatore, le ronde delle cosche superstiti sono tornate a fare capolino davanti alle principali piazze di spaccio. Un messaggio poco rassicurante per eventuali rivali e forze dell’ordine. Le cattive notizie potrebbero non essere però finite qui. Stando ad alcuni rumors investigativi ancora in fase di accertamento, gli ultimi reggenti e fedelissimi del clan De Micco “Bodo”, appreso del pentimento di Pipolo, si sarebbero affrettati a lasciare il quartiere, temendo forse di rimanere coinvolti in qualche blitz-lampo. Insomma, una situazione potenzialmente esplosiva, in cui gli assetti criminali fin qui creatisi sembrano essere definitivamente saltati. All’eterna rivalità tra i “Bodo” e De Luca Bossa-Minichini si è infatti adesso aggiunta quella tra i De Micco e i De Martino, due gruppi di mala fino a pochi giorni fa riuniti all’interno dello stesso cartello. Lo stesso Carlo Esposito è stato del resto assassinato nell’ambito di un’epurazione interna maturata per dissidi legato alla gestione del pizzo sulle piazze di spaccio. A preoccupare gli uomini in divisa non c’è però soltanto il fronte rovente di Ponticelli, ma anche quello del vicinissimo quartiere Barra. È qui che intorno alla mezzanotte di ieri un ragazzino di appena sedici anni è stato ferito con un colpo di pistola, che, a suo dire, sarebbe stato esploso a bruciapelo da uno sconosciuto. La sua versione non sembra però aver convinto granché gli esperti detective della polizia di Stato, che stanno adesso conducendo le indagini sul caso. Raccolta la sua deposizione, gli agenti si sono infatti precipitati all’incrocio tra corso Sirena e via Bernardo Quaranta, il presunto luogo del ferimento, senza però riuscire a individuare alcuna traccia di sangue o bossoli. Il ragazzino ferito, F.D.L., incensurato, resta intanto ricoverato all’Ospedale del Mare e non è da escludere che possa essere nuovamente interrogato nelle prossime ore. La zona in cui è scattato il misterioso raid è da anni considerata sotto il controllo del clan Aprea, gruppo alleato dei De Luca Bossa-Minichini. Un aspetto, quest’ultimo, che riporta ancora una volta gli investigatori in direzione della faida di Ponticelli.
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