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Stanato il pistolero della faida di Pianura

Stanato il pistolero della faida di Pianura

Blitz in un hotel di Casavatore, fuga finita dopo otto giorni per l’emergente ras degli Esposito-Marsicano-Calone

NAPOLI. Per otto giorni è riuscito a diventare un fantasma. Antony Manuel Lopes, 22enne emergente ras del clan Esposito-Marsicano-Calone, si era, sì, allontanato dal suo quartiere, Pianura, ma si era comunque mantenuto nell’orbita del capoluogo. Le forze dell’ordine hanno però seguito senza sosta i movimenti di alcune persone di sua estrema fiducia e alla fine sono riuscite a stanarlo. Ricercato dal 15 luglio scorso, giorno in cui è scattato il blitz che ha quasi azzerato le due cosche pianuresi, Manuel Lopes è stato arrestato ieri mattina in un albergo di Casavatore, al confine con il quartiere napoletano San Pietro a Patierno. All’arrivo dei poliziotti della Squadra mobile, il 22enne ha capito di essere ormai spacciato e non ha opposto resistenza. Ammanettato e trasferito nel carcere di Secondigliano, l’ormai ex primula rossa si trova adesso in attesa di essere sottoposto all’interrogatorio di garanzia innanzi al gip. Pesanti le accuse da cui, se riterrà, dovrà difendersi: associazione per delinquere di tipo mafioso, spaccio e traffico droga e armi. Circostanza piuttosto singolare: il 22enne, noto nella zona con l’alias di “’o nir”, era stato scarcerato in seguito a un’assoluzione appena due giorni prima dell’ultima retata. Intanto ieri mattina il giudice per le indagini preliminari ha concesso gli arresti domiciliari al 27enne Emiddio Di Matteo, il gioielliere di Pianura accusato di aver agevolato gli affari del clan Esposito-Marsicano-Calone, mascherando la provenienza illecita di circa 30mila euro. Il gip ha però accolto l’istanza del difensore di Di Matteo, l’avvocato Mauro Zollo, e per il giovane commerciante è così scattata la scarcerazione. Per gli investigatori di via Medina non è però ancora arrivato il momento di tirare il fiato. All’appello con la giustizia mancano infatti ancora tre ricercati, tra cui spiccano il boss Antonio Carillo, ritenuto uno dei capi del cartello Carillo-Perfetto, e il presunto capopiazza Cesare Divano, indicato come il reggente di una prolifica base di droga. Nonostante la sfilza di arresti messi a segno, la tensione a Pianura resta comunque ben oltre i livelli di guardia. A partire dallo scorso fine settimana, voci confidenziali puntualmente raccolte dagli investigatori hanno riferito di diverse incursioni di uomini armati che in sella a potenti scooter hanno attraversato via Evangelista Torricelli, roccaforte del gruppo Carillo-Perfetto. Le indagini sono ancora in corso, ma stando agli elementi fin qui emersi le paranze sarebbero partite dalla zona via Comunale Napoli, enclave del rivale clan Esposito-Marsicano-Calone, che a questo punto potrebbe aver deciso di dare un’ulteriore prova di forza agli storici nemici, dimostrando di essere ancora presente sul territorio nonostante gli importati arresti subiti. Tornando invece all’inchiesta che ha portato al blitz del 15 luglio, ormai da giorni si sono conclusi gli interrogatori di garanzia e per molti degli indagati inizieranno a breve le udienze innanzi ai giudici del Riesame. Le indagini, supportate da una sfilza di intercettazioni ambientali e telefoniche, dovrebbero essere piuttosto “blindate”: improbabili, dunque, eventuali scarcerazioni.

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