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Il clan De Micco è senza freni: due bombe per azzerare i rivali

Il clan De Micco è senza freni: due bombe per azzerare i rivali

Notte di panico a Ponticelli, Il gruppo dei “Bodo” alza il tiro: distrutte sei auto. Nel mirino i fortini dei De Luca Bossa e dei De Martino

NAPOLI Camorra sempre più spietata a Ponticelli. A pochi giorni di distanza dagli omicidi di Carlo Esposito “Kallon” e dell’innocente Antimo Imperatore, il degradato quartiere della periferia est di Napoli non soltanto continua a essere una polveriera, ma, se possibile, la situazione sta ulteriormente degenerando. Il bilancio dell’ennesima notte di terrore è infatti pesantissimo: due ordigni artigianali esplosi in poche ore e sei automobili completamente distrutte dal fuoco. Per fortuna nessun residente ha riportato conseguenze fisiche, ma la sensazione diffusa è che gli equilibri criminali siano ormai completamente saltati e che l’escalation possa essere soltanto all’inizio. La cronaca dell’ultima notte ad alta tensione inizia poco dopo l’una, quando in via Virginia Woolf, al confine con il comune di Cercola, una bomba fa letteralmente saltare in aria una Jeep “Renegade”, danneggiando altre due vetture parcheggiate nei paraggi. Dai primi accertamenti l’auto è risultata di proprietà di un’incensurata e gli investigatori - le indagini sul caso sono condotte dalla polizia - escludono che la donna fosse il vero obiettivo del raid. Passano appena due ore e il copione di ripete: stavolta in via Luca Pacioli. È qui che il commando, probabilmente percorrendo il sovrastante cavalcavia, ha lanciato un ordigno artigianale, danneggiando altre due macchine. Le auto in questione stavolta sono di proprietà di due pregiudicati, il 38enne Antonio Esposito, e il 59enne Ugo Altezza. Anche in questo caso ingenti danni alle vetture colpite, ma per fortuna nessun ferito o danni alle palazzine adiacenti. A pochi passi dal punto in cui è avvenuto lo scoppio vive il pluripregiudicato Francesco Clienti “Tatà”, presunto uomo di punta del clan De Martino, oltre che parente di uno degli emergenti ras del gruppo degli “Xx”. Clienti già nei mesi scorsi era stato oggetto di analoghe intimidazioni e gli investigatori sospettano che il vero obiettivo del raid fosse proprio lui. Le indagini sui due attentati sono adesso alle battute iniziali, ma gli investigatori della Squadra mobile e del commissariato Ponticelli sono quasi certi che dietro i raid della scorsa notte possa esserci un’unica firma: quella del temibile clan De Micco. Il gruppo di San Rocco, infatti, oltre a essere da tempo in sanguinosa rotta di collisione con il clan De Luca Bossa, sotto la cui influenza rientra la zona di via Woolf e Cercola, da alcune settimane è arrivato ai ferri corti con gli ormai ex alleati del gruppo De Martino “Xx”. Proprio nell’ambito di questa frizione interna è maturato mercoledì scorso il micidiale agguato nel rione Fiat: un’imboscata che è costata la vita, oltre all’obiettivo designato, il pregiudicati Carlo Esposito, anche all’innocente Antimo Imperatore, che quando il killer Antonio Pipolo, poi pentitosi, è entrato in azione stava effettuando alcuni lavori di manutenzione. A destabilizzare ulteriormente lo scenario ci ha poi pensato la recentissima scarcerazione del boss Francesco De Martino, il capo degli “Xx”, entrato in rotta di collisione con i reggenti dei “Bodo”.

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